Signore e signori, che lo spettacolo abbia inizio!

Signore e signori, ho il piacere e l’onore di raccontarvi qualcosa di epico.

Ho il piacere e l’onore di descrivere un pezzetto di storia.

Ho il piacere e l’onore di mettere nero su bianco un’esperienza da brividi.

Signore e signori, ecco a voi Napoli-Manchester City.

E’ mattino presto, piove e mi preparo già mentalmente ad affrontare una partita bagnata. Stivali per la pioggia, zainetto in auto per cambio-borsa pomeridiano, chewing gum per il nervosismo da partita, biglietto messo nel portafogli già dalla sera prima. Vado a lavoro con un solo pensiero nella testa: “Caricaaaa!”.

Poco prima delle 17 siamo già ai campetti di via Terracina per parcheggiare l’auto. Mentre attendo qualche secondo, all’ingresso  si ferma un macchinone e chi è alla guida chiede: “Scusate, ma mi sa dire i distinti dove sono?”. Il parcheggiatore gesticolando glieli indica, naturalmente facendo segno alle spalle del tipo. E lui, quasi meravigliato, dice: “ Ah! Ma devo tornare indietro?”. Insomma, capisco che questa partita ha attirato proprio tutti. C’è chi è affamato di Champion’s più che di campionato e dai tifosi che mi tocca vedere in giro, questo è chiaro! Il parcheggiatore mi guarda, io gli consiglio di stare calmo e portare pazienza e lui risponde col sorriso: “Più avanti c’è un San Paolo. ‘O ‘spidal’!”

Archiviamo il distinto tifoso del Napoli e ci avviamo a passo svelto verso la curva. Passo sveltissimo. I cancelli aprono solo tra un’ora, ma con la pioggia speriamo che aprano prima, anche solo per pietà. Il tragitto sembra lunghissimo, ma arriviamo e aspettiamo. La pietà arriva anche lei e così noi entriamo. Ovviamente quando non piove più!

17:45 e siamo dentro. Prendiamo i posti per noi e per i nostri, le file abituali sono già occupate, quindi ci accomodiamo  un po’ più giù. Non capiamo il perché, ma poi abbiamo un lampo di genio. E se ricomincia a piovere?! Beh! Partita bagnata, partita fortunata.  E domani tutti a casa col raffreddore.

Ma per fortuna la pietà è entrata con noi.

Alla spicciolata arrivano tutti gli altri. Li avevamo sentiti al telefono poco prima e c’era chi bestemmiava perché ancora in ufficio, chi pregava di tenere il posto, anzi cinque, perché imbottigliati nel traffico, chi ha seriamente rischiato di perdere il lavoro per aggressione verbale all’ultimo cliente arrivato alle 18! Un pazzo, certamente! Il Napoli gioca contro il Man city e tu stai ancora in giro per negozi?! Pazzo!

L’ansia e il nervosismo pre-partita ci aveva accompagnato all’andata. In Inghilterra, complice un amico eccezionale, siamo riusciti a stemperarla benissimo: chili con carne, qualche Carling di troppo, una sosta pipì durante il viaggio e tante risate pensando ad Aronica a marcare Dzeko. A torto, ovviamente.

Adesso, invece, il nostro amico eccezionale guarda la partita da un “posto privilegiato” chissàdove, il pranzo è stato meno piccante e l’acqua l’ha fatta da padrona, la pipì può aspettare visti i bagni dello stadio, ma l’ansia e il nervosismo è praticamente uguali, se non maggiori. Lì non avevamo niente da perdere, se non un buon inizio, qui dobbiamo solo vincere. E al loro goal capiamo pure che c’è poco da ridere al pensiero di Aronica su Dzeko.

Il pre-partita comunque ci riserva un colpo di scena. Signore e signori, noi li avevamo accantonati e fatti uscire dalla porta principale, ma loro sono rientrati dalla finestra. Signore e signori, capirete presto perché la nostra ansia ad un certo punto è cresciuta a livelli ingestibili.  Signore e signori, i CHICCHIRICHI’ sono tornati! Non grazie a me. Non mi sarei mai sognata di riportarli in curva dopo vari fallimenti e dopo un summit che aveva deciso di bandirli. Ma c’è stato chi, ignaro di tale decisione, diciamo un po’ distratto, si è presentato con ben due pacchi. Panico! Occhiatacce e sguardi preoccupati. Ma poi l’ottimismo vince su tutto: “Evidentemente ci vuole una mano diversa! Vediamo che succede.”

 

Ebbene, signore e signori. Sapete bene cos’è successo. In città non si parla d’altro, i giornali che fino a due giorni fa dichiaravano stato di crisi, ora ci esaltano. Cavani, che qualcuno voleva ancora in preda al disturbo post-traumatico da furto in casa, resuscita. O probabilmente è la maglia rossonera che gli fa un gran bell’effetto. Balotelli non può non mettere dentro il regalo che gli facciamo ed esulta come un bimbo che ha appena scoperto che Babbo Natale non esiste, per poi sbagliare tutti gli altri, anche a porta vuota.  Quando li sbaglia sembra eccitarsi di più. Super Mario è strano forte! Abbiamo ricordato in coro ad Aguero che abbiamo un solo Maradona e c’è chi gliel’ha gridato con un assolo, facendogli notare di non essere neanche la suola delle scarpe di “QUELLO LI’ ”. Concordiamo. E poi il San Paolo coreografico, la curva A splendida, la B che non è da meno. Ma me ne accorgo solo quando torno a casa e guardo la foto. Vedo il solco della N in mezzo alla curva fatto di sediolini vuoti e capisco perché tutt’intorno eravamo uno addosso all’altro, più del solito!

Ho gridato, perso la voce, cantato, sostenuto, sperato di chiuderla lì e non soffrire più nell’occasione di Maggio e Lavezzi, imprecato al palo di Hamsik, abbracciato tutti ai goal, uno ad uno,  stringendoli con gioia. Alla faccia dei saluti che non c’erano stati con la Lazio. E ho pianto. Ho pianto tanto. Dedicando al nostro amico eccezionale questa vittoria. Che è un po’ pure sua. Che la mia prima musichetta dal vivo della Champion’s l’ho ascoltata con lui proprio nello  stadio del Man City. Che proprio lui mi disse che i soldi dello sceicco non valevano il cuore di questo Napoli. E che proprio lui credeva fermamente nel passaggio agli ottavi quando tutti tremavano al solo pensiero di Aguero e compagni. Che sono sicura, in qualsiasi posto si trovi ora, abbia trovato una Carling per festeggiare il  nostro Napoli. Che, sono sicura, in qualche modo leggerà questo racconto, come faceva sempre, e sorriderà dandomi ragione.

I giornali inglesi hanno definito il San Paolo “inferno dantesco”.

Beh! Signore e signori, che dire?

“Lasciate ogni speranza o voi che entrate.”

 

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