Dalla pioggia alla Lazio: il Napoli è pronto per un altro giro di Walter

Se i calciatori e le società benedicono le soste per rifiatare e fare mente locale, tifosi e addetti ai lavori storciono il naso e sfogliano la margherita in attesa degli impegni in programma. E se poi queste si prolungano a dismisura per colpa degli agenti climatici, la pausa si trasforma in agonia, soprattutto al giorno d’oggi dove si vive di “pane e pallone”. La pioggia torrenziale che nelle scorse settimane ha colpito in modo catastrofico tutta l’Italia ha costretto Napoli e Juventus a rimandare l’atteso confronto del San Paolo. Una decisione giusta su tutta la linea e condivisa da chiunque, che ha spazzato come un fiume in piena le sterili e faziose critiche formulate a riguardo.

Cavalcando l’onda si è arrivati all’uscio dell’ennesimo tour de force azzurro: 4 partite in 10 giorni, un poker da vivere in apnea notturna dalle 20:45 in poi. Il primo scoglio si scrive Lazio e si legge Klose, Cissè, Hernanes, Reja e primo posto in classifica. Il 19 novembre al San Paolo partono i propositi di risalita dopo qualche stop di troppo, e le aquile biancocelesti proveranno a sfuggire dai cecchini azzurri. Tre giorni dopo, poi, arriva tra le mura amiche il Manchester City per la classica partita da dentro o fuori. In palio il futuro in Champions e il ricco introito economico che ne consegue. Finita? Macché, zaino in spalla e via per la trasferta di Bergamo del 26 novembre nel regno atalantino del Denis ritrovato, del Piepaolo Marino cacciato e del Cigarini avvelenato. L’antipasto giusto prima della sfida alla Vecchia Signora del 29 novembre nel catino di Fuorigrotta. E sul rettangolo di gioco non ci sarà alcun spazio per qualsiasi tipo di dietrologia.

Un periodo intenso che, mai come questa volta, potrebbe essere decisivo per il prosieguo prossimo venturo del Napoli. I diversi recuperi nell’organico, Britos e Gargano su tutti, portano una buona dose di ottimismo, ma le chiavi di volta per il successo saranno nelle sapienti mani di Walter Mazzarri e nella sua oculata gestione delle energie fisiche e nervose. Una fase nevralgica che non permetterà distrazioni o timori reverenziali. L’occasione giusta per riaccendere le polveri bagnate.

Giorgio Longobardi

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