Napoli-Udinese: la parola ai ministri della difesa

La frenesia del calcio moderno, diviso tra globalizzazione e mass media, si incunea nelle menti e nei cuori attraverso lo spettacolo del gol, rendendo spesso “il gioco più bello del mondo” superficiale nei contenuti e nell’approfondimento degli interpreti principali. Anche i ruoli più oscuri e meno pubblicizzati possono sancire le fortune di una squadra, e questa verità inossidabile Napoli e Udinese l’hanno messa in pratica già da diverse stagioni. Il merito va attribuito a due signor portieri: Morgan De Sanctis e Samir Handanovic. Nella sfida che si giocherà al San Paolo mercoledì prossimo saranno sicuramente tra i protagonisti, poiché i loro interventi e i loro colpi di reni valgono quasi sempre punti pesanti.

“DE SANCTIS” SUBITO – L’estremo difensore abruzzese è il pilastro della retroguardia partenopea. In molti lo considerano “il quarto tenore”; lui ci ride su e ammette che le vittorie si ottengono grazie alla forza del gruppo. Ma numeri alla mano – e che mano! – Morgan De Sanctis risulta tra i più presenti della Serie A, con un record invidiabile di 799 minuti senza subire gol registrato nella scorsa stagione, e con una serie di parate miracolose capaci di trascinare il Napoli nei piani alti della classifica al pari delle triplette di Cavani, degli assist di Lavezzi e degli inserimenti di Hamsik. Quando nell’estate del 2009 fu prelevato da Pierpaolo Marino, diverse frange di tifosi bocciarono il suo arrivo ritenendolo inadeguato e “stagionato”. De Sanctis invecchiando migliora, e lo testimoniano il rendimento continuo di quest’anno, le convocazioni in Nazionale e i riconoscimenti provenienti dall’Europa calcistica che conta. Basta chiedere a Mario Gomez, provare per credere.

SARACINESCA SLOVENA – Scherzo del destino, è stato proprio Samir Handanovic a raccogliere l’eredità spirituale degli otto anni di De Sanctis a difesa della porta friulana. Reattivo, agile e capace di parare i rigori come pochi (5 su 7 nella stagione 2010/2011), il portierone sloveno potrebbe vestire maglie più blasonate e lottare per obiettivi prestigiosi. Le offerte non mancano, e chiunque farebbe aste per un giocatore così. Ma lui ama la serenità di Udine, l’ambiente senza pressioni per antonomasia, e contribuisce alla causa di Guidolin e della famiglia Pozzo migliorando progressivamente la sua impenetrabilità. Archiviata la settima giornata di campionato, l’Udinese non solo è prima in classifica ma ha anche la miglior difesa con un solo gol subito. A quanto pare il freddo pungente del Friuli rinforza le saracinesche anzichè usurarle.

Giorgio Longobardi

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