Il recupero del “vero” Santana

Si era perso tra le pieghe di una condizione precaria, ma adesso Mario Alberto Santana sembra essere sulla strada giusta per uscirne fuori. Dall’ultima partita disputata per intero con la Fiorentina (10 aprile 2011 affrontando il Milan), il giocatore argentino aveva avuto sul suo pedigree solo spiccioli di gare o zeri assoluti. C’è sempre tempo per ricominciare, forse anche meglio di prima: ed è per questo che il pareggio a reti bianche di Cagliari può simboleggiare il punto di partenza che darà al Napoli una pedina in più da usare nel vertiginoso calendario della stagione attuale.

In estate Santana ha accettato ad occhi chiusi la proposta del club azzurro. Arrivare in una piazza calorosa e ad hoc per gli argentini; disputare match di prestigio grazie alla Champions; la consapevolezza di dover faticare tanto per strappare minuti e presenze a quei tre lì davanti. Ma il calcio è fatto anche di momenti,  le prime donne possono andare in affanno. E allora spazio nel catino del Sant’Elia per la prestazione più che dignitosa del ragazzo della Patagonia, utilizzato da Mazzarri nel passato recente solo part-time. E se quella randellata sul palo avesse avuto esito migliore, l’ottimismo e l’autostima ritrovati sarebbero saliti alle stelle. Fortuna nella sfortuna, perchè questa piccola delusione consegna al Napoli un Santana risorto, lucido, fisicamente affidabile. La versione che più gli appartiene. Meglio tardi che mai.

 

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