Gli schiaffi, la strada e il bersaglio: è il giorno di Napoli-Milan

Si entra nel vivo della stagione, il pazzo computer della Lega di Serie A ha stabilito che il Milan calasse al San Paolo già a settembre, e questo chiaramente in parte toglie importanza ad una classica del campionato italiano, troppo presto si gioca e troppe gare mancano ancora per delineare un quadro delle forze in campo in questa stagione. Tuttavia la gara resta fondamentale per almeno tre ragioni, due prettamente sportive e una decisamente meno:
1) Il Napoli deve vincere perchè è vero che 5 punti di vantaggio a 36 gare dalla fine non sarebbero molti, ma è sempre meglio recitare il ruolo della lepre specialmente se il cacciatore rossonero è una squadra imbottita di ultratrentenni..
2) Per la prima volta questo Napoli si trova ad affrontare l’impegno della Champions e una gara di livello in campionato nel giro di quattro giorni, è un esame da affrontare e superare per diventare grandi, la forza mentale di un gruppo si cementa così;
E infine la terza ragione, non squisitamente sportiva, ma di gusto chiaramente più personale per ogni napoletano, ovvero “azzeccare un paio di paccheri” (morali) alla dirigenza del Milan che in 25 anni di successi (meritati per carità) si è convinta di avere qualche dono di onnipotenza e poter fare e disfare come meglio crede sul suolo italiano. Al no per Hamsik deve seguire anche la lezione sportiva per chiudere il cerchio della gloria milanista e lasciare spazio a squadre più affamate, più cattive e più desiderose di raggiungere una prima affermazione.
Perchè si badi bene, il Napoli sta facendo cose straordinarie negli ultimi anni, ma il coronamento di tutto ciò può essere uno e uno soltanto: vincere.

Andrea Iovene

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