“Ho commesso tanti errori in 12 anni”: l’ammissione di ADL è già servita a qualcosa

Aurelio De Laurentiis non è certo un tipo che le cose le manda a dire, ed in più di un’occasione lo ha dimostrato a tutti, tifosi compresi. E dopo dodici anni, divisi tra Reja, Mazzarri e Benitez, qualche errore lo ha commesso anche lui, l’uomo che ha riportato il Napoli in alto, tra le grandi del calcio mondiale.

Eppure, dopo tante stagioni, il presidente ha capito che il suo vero ruolo è quello di condottiero, di perno principale per un’ambiente che ruota intorno a lui e che di lui ha bisogno in ogni situazione: la piazza di Napoli, lo sanno tutti, è tra le più calde in Italia, tra le più esigenti e tra le più appassionate. Capita spesso che, dalla passione, si passi alla rabbia per una partita giocata male o per qualche gol subito di troppo. Insomma, nel bene e nel male, la piazza parla sempre. Ma errare, si sa, è umano, perseverare diabolico: imparare dagli sbagli per non ripetere situazioni già viste è una scelta saggia, che il presidente ha applicato alla perfezione. “Quando Sarri ha sbagliato le prime gare ho detto a tutti di prendersela con me, di essere l’unico responsabile”, dice il presidente, sfatando il mito del “la colpa è dell’allenatore se la squadra non va”. In fondo, la scelta di Maurizio Sarri è stata abbastanza coraggiosa, forse anche azzardata, ma per ora l’intuito del presidente sta avendo ragione: il Napoli gioca, convince, a tratti impressiona, sembra sempre che abbia il pallino del gioco in mano, forse come non mai negli ultimi anni. E dopo la disfatta di Reggio Emilia, dopo i pareggi con Sampdoria ed Empoli, il presidente stupì tutti con un “Prendetevela con me”. E dopo due rotondi cinque a zero, dopo la vittoria sulla Juventus e il poker sul Milan, ha elogiato la squadra, lasciandole i meriti di tutto quanto. Avrebbe forse potuto dire: “Ringraziatemi”? Ebbene non lo ha fatto, perché un vero condottiero sa quando mettersi in disparte e sa quando riemergere per tenere unito l’ambiente.

“Serve equilibrio”, ripete De Laurentiis ed ha ragione: la serenità al gruppo può derivare solo dall’ambiente che, a sua volta, può influenzare e tanto l’umore della squadra. Si vince e si perde insieme, si gioisce e si piange, sempre insieme. L’origine di ogni progetto vincente è in questa formula, il presidente ne è consapevole.  E quello dell’equilibrio è forse l’ultimo passo che manca ad una piazza come Napoli per diventare veramente e seriamente competitiva e vincente.

GENNARO DONNARUMMA
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