Una mentalità italiana. E’ questa la considerazione che emerge al termine di Chievo-Napoli, una gara che gli azzurri sono riusciti a portare a casa malgrado una sofferenza che ha tenuto in bilico il risultato fino all’ultimo minuto. Non è la prima volta che il Napoli vince una partita soffrendo e rintanandosi nella propria metà campo per poi ripartire in contropiede. E’ accaduto contro Lazio e Genoa nelle ultime uscite, che hanno fruttato agli azzurri il bottino pieno. Segno che la mentalità versatile e cinica sfoderata dal Napoli rende al massimo in patria.
Il bel gioco voluto da Benitez, la circolazione di palla tipica del calcio spagnolo, è servita a poco durante la prima parte di stagione, specie contro le piccole squadre, che preferiscono chiudersi e ripartire e che vanno invece in sofferenza quando si tratta di gestire il pallone. Caparbietà e anche un pizzico di malizia, questi gli ingredienti che hanno consentito al Napoli di trovare la terza vittoria di fila, mai centrata durante questa stagione. Un ulteriore segno di continuità per questa squadra, che ha pagato a caro prezzo gli appena quattro punti conquistati nelle prime quattro di campionato. E pazienza se il bel gioco ne risente notevolmente: contano molto di più le tre vittorie di fila, arrivate con prestazioni certo non esaltanti, ma che consentono al Napoli non solo di blindare il terzo posto (ora la Lazio è a -5) ma di puntare anche al secondo, che dista quattro lunghezze.
Unica pecca la difesa, che ha concesso troppo nelle ultime tre uscite, e che ha letteralmente regalato la rete del momentaneo 1-1 al Chievo Verona. Certamente un aspetto che andrà rivisto, quello di una difesa che ha rischiato troppo contro il peggior attacco della Serie A (il Chievo ha segnato in totale 15 reti). Ma se i risultati sono questi, tanto meglio accantonare il bel gioco. Il Napoli mai come nelle ultime uscite ha capitalizzato al meglio le palle goal e si è dimostrato così letale sotto porta. Segno che qualcosa è cambiato nei fatti, non solo a parole, rispetto al difficile avvio di stagione. Anche nella mentalità, che adesso è diventata davvero italiana.