L’editoriale di Alessia Bartiromo: “Tifosi del Napoli si nasce o si diventa?”

editoriale_alessia_bartiromoTifosi del Napoli si nasce o si diventa? E’ proprio questo il dilemma che oggi mi sono posta insieme alla mia migliore amica, tra una passeggiata ed un po’ di sano shopping compulsivo tra donne. Come sempre, tra tifose azzurre doc degne di questo nome, dopo una serie di convenevoli su aggiornamenti sentimentali, inciuci vari e stato di salute personale e della famiglia, il focus della chiacchierata diventa la squadra azzurra, motore delle nostre giornate e pulpito della nostra vita. Non a caso, ci siamo conosciute cinque anni or sono proprio sul forum ufficiale della SSC Napoli, tramutando in realtà la nostra conoscenza virtuale ed i nostri ideali partenopei in comune. Da allora ne abbiamo passate tante insieme ed abbiamo condiviso momenti importanti delle nostre vite, compreso le tante gioie e per fortuna i pochi patimenti per una maglia che simbolicamente, sentiamo cucita sulla pelle da appena nate.

Tra un progetto, un racconto ed un altro, ci siamo ritrovate a parlare dei nostri bisnonni, che purtroppo non abbiamo conosciuto. Da poco infatti, abbiamo saputo che entrambi fossero già tifosissimi del neonato Napoli ed a loro volta portavano i nostri nonni allo stadio, che poi avrebbero portato i nostri papà e solo in seguito delle “piccole noi”. Proveniamo quindi non da due bensì da tre generazioni storiche di tifosi partenopei doc e, sempre più soddisfatte, possiamo affermare con certezza storica, che nelle nostre vene ormai scorre sangue azzurro.

Nel nostro caso quindi, tifose del Napoli si nasce, non lo si diventa e questa è una certezza: è una passione che senti dentro ancor prima di parlare e di sapere cosa sia questo gioco che include un pallone e ventidue giocatori, prima di capire la regola del fuorigioco e di vivere intense emozioni. E’ quasi una missione di fede, un fato già scritto al quale non ti puoi sottrarre. Nel mio caso poi, questo destino è stato particolarmente insistente: non solo infatti, sono nata a cavallo dell’anno del primo scudetto quando poi, per ovvi motivi dovevo chiamarmi Celeste ed alla mia nascita, mancavano le copertine rosa e mi avvolsero in una azzurra, facendo credere a mezza famiglia che fossi un tenero maschietto. Eh no, Alessia è una femminuccia ma ha l’azzurro non solo sulla pelle e negli occhi ma anche stampato ben fisso nel cuore.

Alessia Bartiromo

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