“De Laurentiis dittatore”: duro attacco dalla Spagna, parlano i grandi ex

Il giornale spagnolo non si risparmia nei confronti di De Laurentiis, accuse pesanti nei confronti del patron. Lo accusano anche due ex

A poche ora dal calcio d’inizio della seconda gara della fase a gironi di Champions League, che vedrà il Napoli sfidare il Real Madrid di Ancelotti, dalla Spagna sono arrivate pesanti accuse nei confronti di De Laurentiis. Il giornale spagnolo Revelo non si è affatto risparmiato. “Descubriendo al “dictador” De Laurentiis, el oligarca del Nápoles del que ningún español habla bien”. (“Alla scoperta del “dittatore De Laurentiis, l’oligarca del Napoli di cui nessuno spagnolo parla bene“), questa la traduzione del polemico titolo pubblicato dal giornale.

Dopo una rima introduzione riguardante la storia di De Laurentiis e la sua entrata nel mondo del calcio, Revelo ha intervistato alcuni spagnoli, ex Napoli. Tra questi José Maria Callejon, Fernando Llorente e ha riportato, nell’ambito delle argomentazioni esposte, le parole di Pepe Reina. Quest’ultimo, stando a quanto si legge su Revelo, è stato costretto a lasciare il Napoli a causa dei diverbi con De Laurentiis. “Si comporta come un dittatore, è finita molto male con lui, non posso dire nulla di buono, preferisco non menzionarlo”, le parole di Reina a Revelo.

Nessuno chiude bene con De Laurentiis: le testimonianze di Llorente e Callejon

Fernando Llorente, che al Napoli non ha vissuto proprio il miglior momento della sua carriera, si è espresso riguardo la figura del patron azzurro: “È molto presente nella squadra e scendere spesso negli spogliatoi, ma viene dal mondo del cinema. Ho vissuto momenti difficili lì perché ci siamo schierati contro di lui quando ha deciso che, a causa dei cattivi risultati, dovevamo andare in ritiro. Ancelotti ci difese ed è probabilmente per questo che è stato esonerato poco dopo. Ci ha multati tutti per essersi opposti a lui”, citando l’ammutinamento della squadra con Ancelotti.

Poi Callejon, rimasto scontento dall’ultima proposta di rinnovo del club, recapitatagli poco prima dell’inizio della pandemia, nel suo ultimo anno in azzurro: “Ho detto no alla prima proposta di De Laurentiis perché sentivo che forse il mio tempo lì era già finito e stavo pensando di tornare in Spagna. Inoltre non mi è piaciuta troppo la proposta perché mi aspettavo di più dal club. Dopo tutto, sono stato lì sette anni, ho giocato 350 partite, cioè una media di 50 a stagione. Non ne ho perso uno per infortunio, e solo uno a causa di una squalifica. Mi aspettavo uno sforzo del club che invece non è arrivato“.

Callejon addio Napoli De Laurentiis
Callejon, retroscena sul suo addio al Napoli (LaPresse) – spazionapoli.it

Infine un retroscena che certifica la professionalità dell’ex esterno destro azzurro, che ancora oggi ha un posto speciale nel cuore dei tifosi azzurri:

“Quella stagione è stata prolungata di due mesi e ho giocato gratuitamente a luglio e agosto, il mio contratto è terminato il 30 giugno. Ho chiesto loro una sorta di prolungamento di due mesi e hanno letteralmente risposto che potevo tornare a casa il 30. Non avevo intenzione di lasciare i tifosi e i miei compagni bloccati, perdendo diverse partite di campionato e Champions League, tra cui contro il Barça al Camp Nou. Mi sarebbe piaciuto concludere in modo diverso.”

 

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