Ritiro Napoli a Castel di Sangro, conferenza di presentazione: parla De Laurentiis

Oggi, mercoledì 7 giugno, il Napoli presenta in conferenza stampa il ritiro estivo di Castel di Sangro. Nella magnifica location di Palazzo Petrucci a Posillipo interverranno: il presidente Aurelio De Laurentiisil Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, il sindaco di Castel di Sangro, Angelo Caruso, e l’Assessore allo Sport dell’Abruzzo, Mario Quaglieri.

De Laurentiis Napoli
Aurelio De Laurentiis

Ritiro Castel di Sangro, la conferenza stampa

Queste le parole del presidente Aurelio De Laurentiis.

Siamo contenti di avere qui chi rappresenta una regione in evoluzione come l’Abruzzo, ci sarà anche una Film Commission, che annuncerete in una prossima conferenza. La presenza del Napoli in Abruzzo ha innalzato l’interesse da parte di tante altre squadre di Serie A.

Lo scorso anno portai l’allenatore in seconda e l’allenatore in terza a fare un sopralluogo, facendo venire anche l’agronomo Marrone, per verificare alle pendici di Rivisondoli due campi di calcio per far fare lo scarico senza portarli sino a Castel di Sangro. Mi ricordo che c’era un sindaco che ci parlava di 50mila euro di spese, e per me non bastavano. Venne l’agronomo Marrone che alzando il campo trovò di tutto e di più. Dissi che qui se uno veniva ad allenarsi non aveva importanza a quale categoria appartenesse, gli sarebbero capitati dei danni.

Sarebbe bene investire 2-300mila euro per fare bene i campi, chiamai il presidente Marsilio e gli dissi di intervenire: lui aveva problematiche di bilancio e poco poteva fare, ma c’è stato un grande riscontro di interesse verso l’Abruzzo e ora si stanno muovendo. Io lo vedo a Dimaro: se fanno un lavoro ogni anno per verificare i terreni, e andiamo lì da tanti anni, mentre in Abruzzo sarà il nostro quarto anno.

Ho ricevuto l’invito del Barcellona per partecipare al Trofeo Gamper, ma ho detto di no. Anche il Manchester United mi ha chiamato per il 5 agosto, ma c’è il concerto di Gigi, non posso. Per me è più importante far venire le squadre dall’estero a giocare a Castel di Sangro. Noi andremo a Castel di Sangro dal 28 luglio al 12 agosto e in quel periodo là, faremo almeno tre partite con squadre straniere. A tutte quelle che mi offrono del denaro per andare altrove, io dico “Grazie, ma noi dobbiamo prepararci bene per la prossima stagione.

Dopo aver preso parola il Governatore della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, il sindaco di Castel di Sangro, Angelo Caruso, ha annunciato la presenza di Gigi D’Alessio in concerto il 5 agosto, oltre uno spettacolo dell’attore napoletano Massimiliano Gallo. Inoltre, è stato anche annunciata l’inaugurazione di Miss Scudetto 2023.

Torna a parlare il presidente De Laurentiis che risponde alle domande dei giornalisti.

Nuovo allenatore? Da stamattina ho iniziato ad impegnarmi con una lista che da 22 è diventata di 40. Devo verificare se sono disponibili e adatti, è un discorso che richiede tempo. Bisogna poi capirne il carattere e se sono adatti alla cultura partenopea. Sono interviste che non si possono risolvere in pochissimo tempo, bisogna dare la possibilità di non accettare anche alla controparte.

Cosa mi aspetto di fare quest’anno? Credo che abbiamo una squadra forte. Io devo capire chi avrò di fronte e lo stesso anche loro, ci sarà un logico scambio. Punteremo su un 4-3-3, al momento non venderemo nessun calciatore al massimo integreremo. Con quest’anno abbiamo aperto un ciclo, adesso dobbiamo cercare di rafforzarci in Europa.

Non mi ha dato fastidio la partita di Champions a Milano, piuttosto quella al Maradona di pochi giorni prima contro una squadra che si è vista abbordabilissima. In Champions può esserci stata qualche svista arbitrale, un rigore sbagliato. Però chiaramente quella partita di campionato mi ha sconvolto, ho detto: “Questa non è la squadra nostra”. Nel mondo del calcio ci si abitua a dire: “Ci può stare”. Non ci deve stare invece! Ci sto ripensando ancora, ci sono rimasto davvero male per la squadra, l’allenatore e i tifosi. O uno dice “La voglio perdere perché non voglio farli capire nulla”, strategicamente può essere un discorso. Ma non ci sta perdere 4-0, non mi fa piacere vedere uno stadio che si svuota. Ho visto partite internazionali dove di fronte alla vittoria di un torneo tutta l’altra parte dello stadio si è svuotata. Lo feci io a Pechino, ma lì l’hanno fatto grossa. Abbiamo visto poi che il resoconto dal 2005 in poi su quel tipo di abitudine è risaputo, non c’è bisogno di rivendicarlo. Spero di aver aperto un ciclo, mi batterò con tutte le mie forze per far sì che questo si possa ripetere.

Poi io sono un assertore della battaglia contro la Fifa contro la Coppa d’Africa. Possono fare tutte le coppe che vogliono, ma non durante un campionato. Questo è un problema che riguarda tutti su cui c’è molto da lavorare. Andrebbero aperti gli stati generali del calcio per rimediare a tutte le storture del calcio.

Lavorando con una logica imprenditoriale, c’è anche un fatto sentimentale. C’è una specie di chimica che deve scattare. Prima portò decidere più sarò soddisfatto per essere operativo. Io credo, se vogliamo essere logici, che il tempo limite massimo sia per il 27 giugno. Entro quella data avrò un allenatore pronto a sedersi con noi, così avrei almeno sedici giorni per calibrare l’organizzazione. Manager? Non ne ho bisogno, ho una squadra di management.

Giuntoli? Ha un contratto fino al 2024 con noi, non vedo il motivo della domanda.

Io non credo che farei del bene a nessuno a dirgli di tornare sulla stessa panchina, ma mai dire mai. Italiano? Questa sera vedrò la partita della Fiorentina ma non perché sia interessato a lui. Gli ho fatto i complimenti quando ci ha battuto 3 anni fa, è un bravissimo allenatore ma è impegnato con la Fiorentina. Non credo sia corretto rompere gli equilibri in club di amici che compiono le battaglie con me. Poi se Italiano dovesse decidere di rompere gli equilibri lo prenderei in considerazione. Nella mia lista dei 40 non c’è perché ha un contratto in corso. Io non ho intenzione di pagare penali, venire a Napoli non è un obbligo.

Non siamo qui per parlare del direttore sportivo. Dobbiamo parlare del prossimo ritiro in Abruzzo. A me sembra che per quanto sia importante la figura del direttore sportivo, non sia centrale per quanto riguarda la prossima stagione.

Battaglie con Commisso? Dovete fare un ragionamento: il calcio italiano è indietro di dieci anni, ha molte cose da cambiare. Le cose che non andavano bene 10 anni fa o 5 anni fa non si possono cambiare come allora, bisogna avere una visione. Se ti trovi i un’associazione come la Lega dove molte società sono di proprietà di fondi, dove i proprietari non sono presenti come noi. Vuoi allora portare avanti un discorso associativo, il cambio dei club calcistici non è stato mai percepito in Italia.

Quando nel ’99 feci un discorso dove non ci capì niente nessuno, il giorno dopo vennero dei giornalisti importanti che si dissero delusi, si aspettavano che portassi dei calciatori. Nel 2004 presi il Napoli che era fallito e a quel punto nella prima riunione rifaccio quel discorso e dai quotidiani vedo che non era entrato nella vostra testa. Quando andammo in Serie B spiegai di nuovo questa differenza fra stadio reale e virtuale per non sentire più cose che mi offendono per la capacità di non capire. Poi pian piano è cresciuto questo, siamo passati da Sky a Dazn, da tre anni dico che dovremmo avere un nostro canale per vendere il nostro prodotto ai tifosi.

Ma dobbiamo vedere chi sono i nostri compagni di rotta, la Fiorentina la pensa come me, lo stesso Roma e Milan. Bisogna capire chi sono quelli interessati per le strade più semplici: se vengono i fondi dovete spiegarmi cosa ne sanno di calcio. Una partita di calcio non sai mai come finirà, ma sai che fare il driver di un club calcistico non è semplice. Quando decisi di dire basta con gli sponsor tecnici, rinunciando a del denaro, l’ho fatto e alla fine ho avuto successo perché probabilmente sono un imprenditore.

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