Scontri a Napoli, la testimonianza: “Ho una figlia in Germania, a chi stanno dando la colpa”

Una vera e propria guerriglia urbana quella a cui si è assistito ieri a Napoli. A causarla sono stati i tifosi dell’Eintracht Francoforte che, insieme agli ultras dell’Atalanta, si sono assiepati dalle parti del centro storico della città e hanno iniziato a devastare piazze e strade, oltre a danneggiare vetrine dei negozi, auto e inveire contro le forze dell’ordine.

La situazione è poi peggiorata quando anche una frangia di tifosi del Napoli è scesa in strada per raccogliere il guanto di sfida gettato dai tedeschi. Ore di panico quelle vissute in città, il tutto ovviamente partito dal fatto che gli Ultras tedeschi giunti a Napoli – tutti sprovvisti di biglietti – non avessero nessuna intenzione di assistere al match di Champions League.

Un auto va in fiamme nel corso degli scontri tra ultras dell'Eintracht e la polizia
Scontri Ultras Napoli Eintracht Francoforte

Tifosi Eintracht scatenati, cosa si racconta a Francoforte

Eppure la narrazione che si sta facendo in Germania è tutt’altra. A rivelarlo è il giornalista di Mediaset, Antonio Bartolomucci, che intervenuto a Radio Kiss Kiss Napoli ha rivelato:

Ho una figlia che vive in Germania, proprio questa mattina l’ho sentita e mi diceva che lì i media raccontano di tifosi dell’Eintracht Francoforte sono stati provocati dal fatto che non gli si sia stato permesso di vedere la partita, nemmeno nell’albergo e nei pub.

Anche da alcune verifiche fatte dalla redazione di SpazioNapoli viene confermata la stessa versione. A Francoforte in particolare la notizia che si sta diffondendo è che a scatenare l’ira dei supporters tedeschi sia stata l’impossibilità di assistere alla gara, anche attraverso la TV. I fatti, invece, sono andati in tutt’altro modo.

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