“La capolista se ne va”: quando la forza batte la scaramanzia

Era il 2018, un Napoli dominante sotto la guida di Maurizio Sarri sognava lo Scudetto che sembrava essere ad un passo dopo la vittoria a Torino contro la Juve. La delusione del 29 aprile a Firenze vive ancora nella testa di qualche tifoso azzurro, dopo quello sciagurato pomeriggio nessuno è più riuscito a pronunciare la parola Scudetto.

Di quel Napoli oggi sono rimasti solo Piotr Zielinski e Mario Rui, due che hanno vissuto sulla loro pelle la grande delusione di un tricolore perso all’improvviso, quando nessuno più se lo aspettava. Nel 2022, quattro anni dopo, la parola Scudetto è tornata prepotentemente di moda tra i vicoli napoletani. Per strada si sorride di nuovo, gli sguardi della gente si incrociano consapevoli di quello che potrebbe accadere. Nonostante il primato ed il momentaneo +11 (in attesa di Milan e Lazio) il Napoli e soprattutto Napoli restano con i piedi per terra.

(Photo by Tiziana FABI / AFP) (Photo by TIZIANA FABI/AFP via Getty Images)

Tabù Scudetto: ancora vietato parlarne?

Era il 2018 l’ultima volta che a Fuorigrotta, in quello che ancora veniva chiamato Stadio San Paolo, le curve intonavano un coro, quello più amato probabilmente da ogni tifoso: “La capolista se ne va”. È il 2022 e al Maradona Napoli torna a cantare, lo fa perché consapevole della forza della squadra. I risultati, le vittorie e la classifica sono la testimonianza di quella che è la vera forza di questa squadra.

Qualcuno ancora non riesce a parlare di scudetto, qualcun altro addirittura ci crede più del 2018 e ci spera ogni giorno di più. Vincere aiuta a vincere e su questo non ci piove, vincere però aiuta anche la tifoseria a crederci, sempre più. Non è solo un coro, la capolista se ne sta andando davvero, anche quando tutte le avversarie sono lì speranzose di poter approfittare di un passo falso, quello non arriva.

Napoli primo e Mondiali dal divano

Gli scongiuri sono ammessi, la scaramanzia a Napoli non può sparire. Oggi però a prevalere è la forza del Napoli, la consapevolezza di essere lì per meriti e prestazioni con vittorie per nulla casuali.

La capolista se ne va, va in “vacanza” e si gode i Mondiali, le feste natalizie ed il capodanno da prima della classe. Altri 69 punti a disposizione di tutte, ma quando sei padrone del tuo destino e non hai il brutto ricordo di quel 29 aprile 2018 tutto sembra più facile.

Napoli è la capolista, Napoli se ne va, Napoli sogna.

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Giuseppe Ferrante

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