E rivoluzione fu: il Napoli cambia pagina (con un nodo ancora da sciogliere)

Tanto tuonò che, alla fine, piovve per davvero. L’estate della rivoluzione è compiuta: l’addio dei senatori e l’arrivo di nuove forze. Giovani, emergenti. Alcuni di loro già, sulla carta, pronti; altri, chiamati a ritagliarsi il proprio spazio.

Un’estate di addii che apre le porte al nuovo corso, carico di entusiasmo, curiosità e anche interrogativi.

La partenza ampiamente annunciata di Insigne, quella dolorosa di Mertens. Le cessioni di Fabian e Koulibaly che, economicamente parlando, fanno scuola. L’addio di Petagna, al quale vanno i sentiti ringraziamenti per quanto fatto in questi due anni non proprio semplici per lui. Il ritorno in Francia, proprio sul gong, di Ounas, talento che ha brillato in rari lampi. Troppo pochi, forse, per poter aspettare ancora. Il mancato rinnovo di Ospina, che forse apre al più grande punto interrogativo: quello relativo al portiere.

Mertens Koulibaly
Dries Mertens e Kalidou Koulibaly (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

E no, non che Meret non ne sia all’altezza. Quest’anno ha, finalmente, la possibilità di potersi esprimere da primo: un dentro o fuori a cui l’ex SPAL – almeno in queste prime uscite – sembra aver risposto con positività ed estrema professionalità. Ma la piazza, a questo punto, chiede chiarezza. Perché le voci sono state tante, anzi troppe, per far cadere tutto nel dimenticatoio. Che per una volta sia data piena fiducia a Meret, ancor prima che questa stagione si trasformi nella più pericolosa delle cacce alle streghe.

Meret Napoli
Meret Napoli

D’altro canto, gli arrivi dei vari Kvaratskhelia, Raspadori, Minjae, Mathias Olivera, Ndombele, Simeone. Giovani dalle fresche motivazioni a cui è affidata la nuova era in casa partenopea. E poi l’esperienza di Sirigu che, per quanto concerne la ‘questione Meret’, ha un ruolo addirittura sottovalutato. Ci sono pochi dubbi sul fatto che l’ex Genoa abbia un ruolo a dir poco chiave nel decollo definitivo del suo compagno di reparto.

E poi le conferme, invocate da Luciano Spalletti in persona, di Gaetano e Zerbin: per loro l’occasione di mettersi in mostra, finalmente, in maglia. E data la stagione anomala appena iniziata, lo spazio anche per loro certamente non mancherà.

Sullo sfondo, tante suggestioni. Due su tutte: Cristiano Ronaldo e Keylor Navas. Quest’ultimo sfumato per un accordo sulla buonuscita non raggiunto con il PSG. L’altro spinto da Mendes nell’ambito di un ipotetico affare ai limiti dell’ impossibile per formule e, soprattutto, per tempi. E se allarghiamo un po’ lo sguardo al mese di luglio, come non ricordare la trattativa – poi sfumata – per Dybala.

Keylor Navas Napoli
Keylor Navas (FOTO – Getty Images)

È stato fatto il mercato che serviva ma, insomma, c’è quella sensazione che sia mancata quella tanto acclamata ciliegina sulla torta. Senza, però, dimenticare che intanto la torta c’è. Tutta da scoprire nei suoi sapori e sostanza, prima di poter piazzare l’asticella dell’obiettivo.

Un cambio di pagina che lo scorrere del tempo ha reso necessario, con la speranza che si sia fatto di necessità virtù. Al campo, come sempre, l’ardua sentenza.

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