Insigne al Toronto, soldi ma anche motivazioni: perché sarebbe la scelta giusta

Lorenzo Insigne, figlio di Napoli e cresciuto a Frattamaggiore, proprio nella sua terra è oggetto di discussioni. Negli ultimi giorni sui quotidiani sportivi, ma anche sui social o nei bar, non si fa altro che parlare di lui e della questione relativa al rinnovo di contratto con la società partenopea. Tanti i club europei e non, che sono interessati al capitano azzurro, eppure chi si è davvero mosso in modo concreto per Insigne è il Toronto.

Protagonista dell’Europeo, durante il quale ha esportato il termine ‘tiraggir’ in tutta Italia, è stato addirittura inserito nei neologismi della Treccani. Insigne fin da piccolo ha sognato di indossare la fascia da capitano del Napoli, un percorso iniziato nel 2007 quando entrò a far parte delle giovanili. Nononostante non fossero apprezzate a pieno le tante qualità del calciatore, a causa della sua statura, Lorenzo non si è mai perso d’animo. Dopo anni fatti di gavetta e prestiti riesce a prendersi la maglia del Napoli siglando il suo primo gol in azzurro nel settembre 2012 contro il Parma in campionato.

Insigne, addio Napoli?

Il suo contratto con il Napoli scade tra soli 6 mesi, il 30 giugno del 2022. Tra le numerose proposte, una ha destabilizzato la volontà del calciatore nel voler continuare a indossare la fascia da capitano. Il Toronto preme per il suo ingaggio: tanto da aver avanzato un’offerta da 11,5 milioni circa annui.

L’intenzione di Lorenzo non era affatto lasciare Napoli, ha chiesto più volte un aumento del suo ingaggio al presidente. Cifra che, però, non sono mai arrivate alla somma offerta dal club canadese, nè tanto meno vicino. Cosa resta da fare allora ad Insigne? È questa la domanda che sicuramente avrà accompagnato il capitano azzurro nelle ultime settimane.

Perchè Lorenzo Insigne dovrebbe andare al Toronto

Il suo legame con il Napoli parte da una questione di cuore: nato tifoso, diventato calciatore e poi capitano della sua squadra. Qualsiasi scelta dovesse prendere, Insigne non si svestirà mai della sua maglia. La distanza tra le parti però non fa bene, né alla società né a Lorenzo.

Il Napoli sembrerebbe non evidenziare più le qualità del calciatore, e Insigne sembrerebbe non essere più motivato durante le partite, almeno questa è l’impressione che si è avuta nelle ultime uscite. Non è più questione di scelte tattiche che incidono sull’emotività del ragazzo; non è più questione di minutaggio ridotto o cambi non apprezzati durante i match che va a scatenare la rabbia. La demotivazione di Insigne sta nel fatto che le sue aspettative potrebbero infrangersi, la possibilità di non essere legato a vita con il Napoli è dietro l’angolo.

Insigne Toronto
Insigne Toronto

Ma perchè Lorenzo Insigne dovrebbe andare al Toronto? A 30 anni, il Napoli che garanzie gli offre? La società in qualche modo ha mostrato di poterne fare a meno, sia in termini di contratto – non accettando la proposta da parte del calciatore sul rinnovo – sia nella pratica in campo. C’è troppa distanza sia tra le parti che tra le offerte. I 4,6 milioni (bonus compresi) offerti dagli azzurri non equivalgono agli 11,5 milioni della società della Major League Soccer. Come si suol dire: le scelte di cuore non sono sempre le scelte giuste. Ci vuole coraggio ma anche consapevolezza, gli anni al Napoli non saranno così lunghi e non capitano sempre offerte con cifre monstre.

Sarebbe del tutto comprensibile se il capitano accettasse l’offerta, sin da subito. Non avrebbe senso chiedere più o accettare un’eventuale offerta da 6 milioni dalla società partenopea. Certe occasioni vanno colte all’istante. Lorenzo è frenato dall’amore per la squadra, la paura di deludere la tifoseria azzurra. Sicuramente la distanza dalla città nativa incide, ma bisogna guardare lungo per poter trarre qualcosa di positivo e sentirsi gratificati. Certe emozioni, dopo troppe ‘distanze tra le parti’, svaniscono.

Resta l’idea, però, che in caso di partenza del capitano, Napoli ricorderà le imprese di Lorenzo Il Magnifico per la sua squadra come gli incontri con la tifoseria dopo alcune sconfitte, ma anche la sua voglia di voler dare di più, la sua rabbia per alcune prestazione come il calcio al tabellone al termine della partita pareggiata 3-3 lo scorso anno contro il Sassuolo.

Napoli ricorderà Lorenzo, come Lorenzo porterà il suo “essere scugnizzo” in Canada. E magari ritroverà la luce di quella stella che ormai non riflette più nel mare di Partenope.

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Rosa Monopoli

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