Sarri, il rischio di diventare un “perdente” è concreto. Riecheggiano le parole di Allegri

È finita, il Napoli ha vinto, Maurizio Sarri invece ha perso. Ancora una volta il tecnico bianconero è uscito dal campo sconfitto. È già la seconda volta che accade in questa stagione, prima la Supercoppa contro la Lazio, ora la Coppa Italia contro il “suo” Napoli. Con una Champions League in bilico (la Juve parte da una sconfitta per 1-0 all’andata) ed un campionato che sarà tirato fino all’ultimo, Sarri rischia seriamente il proprio futuro. Perchè se è vero che la Champions League non è riuscito a vincerla neppure Massimiliano Allegri, il tecnico livornese in Italia faceva il bello e il cattivo tempo.

Zero titoli?

Riprendendo una storica citazione di Jose Mourinho, quest’anno Sarri rischia di finire la stagione con zero titoli. Chiariamoci, il campionato è ampiamente alla portata ed anzi i bianconeri sono super favoriti, vista la lunghezza della rosa rispetto alla Lazio. Il rischio però c’è, è concreto. Sarri in carriera ha vinto poco, è vero, ma quantomeno ha sempre mostrato un gioco spumeggiante. Ecco, anche da questo punto di vista la Juventus è molto deludente. Dall’inizio della stagione si contano sulle dita di una mano le partite in cui la Juventus ha giocato l’ormai nota ‘Sarriball’. Nel resto degli impegni i risultati sono arrivati in ‘stile Allegri’: tante vittorie di misura, tanta individualità, poca magia corale.

La profezia di Allegri

Proprio Allegri in tempi non sospetti lanciò un monito su Sarri, nel corso di una conferenza stampa. Ai tempi Sarri sedeva ancora sulla panchina del Napoli, mentre Allegri allenava ovviamente la Juventus. Le parole dell’allenatore livornese risuonano fragorose in questo momento: “Ci sono allenatori che vincono e allenatori che non vincono mai. Ci sarà un motivo se quelli non vincono mai!” disse in conferenza. Ecco, per ora Sarri è uno di quelli “che non vincono mai”, almeno in Italia. Perchè con il Chelsea si è regalato la gioia di vincere un trofeo.

L’ombra sul futuro

Il rischio, sempre più concreto, è che Sarri diventi un moderno Hector Cuper, un eterno perdente. El Hombre Vertical infatti, nonostante sia stato un tecnico di tutto rispetto, ha un palmares molto scarno: una Coppa Conmebol e due Supercoppa di Spagna. A fronte di queste due vittorie però, una serie interminabile di finali perse o di secondi posti in campionato. In particolare perse una Supercoppa Europea con la Lazio, due Champions League consecutive con il Valencia e il famoso scudetto del 5 maggio 2002 perso sulla panchina dell’Inter. Per scrollarsi di dosso l’ombra dell’eterno perdente, Sarri deve assolutamente invertire la rotta. Solo il tempo ci dirà se sarà in grado di farlo

NICOLAS IANNONE

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