Le parole di Aurelio De Laurentiis non sono passate inosservate. Il patron del Napoli ha fatto una dichiarazione forte ieri durante “Il calcio che vogliamo”: ha acceso i riflettori su un caso spesso denunciato e discusso. Le sue parole sono state: “Le curve non sono il tifo buono. Si spaccia cocaina e fumo nei nostri stadi. Questo è il paese più corrotto del mondo, usiamo gli stewart che sono tutti d’accordo con la malavita“.
L’edizione odierna de Il Mattino ha raccontato che si sospetta da sempre che al San Paolo ci sia un fiorente spaccio di sostanze stupefacenti. Nelle Curve c’è chi fa abbondantemente uso di droghe, soprattutto leggere. Si parla anche, come rivela il quotidiano, di spaccio: “Un po’ come avveniva nelle peggiori piazze di spaccio delle Vele di Scampia, 25 euro a dose”.
Il Mattino tende a sottolineare però che in alcuni settori del tifo ultras è noto il fenomeno del consumo di droghe, ma non si hanno riscontri su episodi di cessione di sostanze stupefacenti. “Organizzare una base di spaccio in un settore sportivo capace di ospitare qualcosa come ventimila tifosi equivarrebbe a un suicidio: troppi rischi”, scrive.
Il quotidiano per concludere aggiunge:
“All’interno di alcune sigle storiche della galassia ultrà vi sono personaggi poco raccomandabili e riconducibili ad ambienti della criminalità organizzata cittadina. Fino a qualche anno fa in questa cerchia opaca gravitava quel Gennaro De Tommaso, detto Genny a carogna, che solo un mese e mezzo fa ha deciso di collaborare con la giustizia”.
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