Zamparini racconta: “De Laurentiis mi offrì 30 milioni più Jorginho per Dybala. A Napoli sarebbe stato un idolo, a Torino non lo è”

Maurizio Zamparini, presidente del Palermo, è intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli durante la trasmissione Radio Goal ed ha rivelato un passato retroscena:

“Chi andrà a capo della Federcalcio non potrà cambiare nulla. Ci vuole un progetto che inizi un anno prima delle elezioni. Il problema della nazionale non sono i nostri settori giovanili. In Italia non ci sono più grandi talenti. Il nostro paese è così: chi occupa la sedia vuole occuparla fino alla morte. Si fanno gli interessi di alcune società e di diverse associazioni. All’interno della Lega ho combattuto per tanti anni, mi chiamavano il Don Chichotte. Tutti mi vedevano come una mosca bianca. Siamo un paese senza cultura del calcio, i miglioramenti si fanno solo nell’interesse dei grandi club. Non abbiamo l’umiltà di imparare da quelli che sono più avanti di noi, come gli inglesi. Lì rispettano le regole, gli stadi sono pieni e nessuno perde un sacco di tempo a terra perchè in quel caso viene preso di mira dai propri tifosi. Che colpa ha Tavecchio se la Nazionale non è andata ai Mondiali? Che c’entra il presidente”.

Corsa scudetto? “Io prego per il Napoli tutti i giorni, è giusto che la Juventus la finisca. Pastore in Italia? È il più grande giocatore che ho avuto, meglio anche di Dybala. È un grande trequartista. Anche il Napoli mi chiese Dybala e voleva darmi Jorginho più un bel po’ di soldi, tipo 30 milioni. Ci stavo pensando, ma gli altri furono più bravi a chiudere. Dybala a Napoli sarebbe stato perfetto, la piazza ideale, calorosa, cosa che non è Torino. Alla Juventus è difficile che un calciatore diventi un idolo”.

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