20.25 – Il dott. De Nicola ha rilasciato altre dichiarazioni ai microfoni di Radio Marte: “Speriamo di fare bene anche l’anno prossimo. Il nostro è uno staff di grande esperienza, abbiamo imparato come si lavora per recuperare la fatica ogni tre giorni. La società dà grande importanza a questi aspetti anche se dà a me il compito di coordinare l’area medica, ma davvero tutti sono molto preparati.
La finale di Champions? Domani farò il tifo per lo sport, ma penso che noi italiani dovremmo sempre sperare nei successi delle squadre italiane. Poi è chiaro che ognuno di noi ha simpatie ed antipatie“.
16.44 – A volte sono coloro che da dietro le quinte fanno sì che tutto vada per il verso giusto, che rendono speciale uno spettacolo già di per sé molto buono. È il caso dello staff medico del Napoli, capitanato dal dott. De Nicola, che a buon diritto può dirsi uno dei migliori della Serie A.
Se il Napoli in stagione ha subito pochissime noie muscolari è proprio grazie a De Nicola e al suo staff. Il medico azzurro ha parlato al Premio Malafemmena a Napoli, intercettato dai microfoni di TMW Radio ha detto: “L’anno appena trascorso è stato importante per noi. Abbiamo avuto la possibilità di crescere e fare esperienza, e giocare tre gare a settimana, per tutto l’anno, ci ha fatto capire tanto, dalla prevenzione al recupero della fatica. Lavoriamo con un gruppo di ragazzi che sono delle macchine di Formula Uno. Sono stati scelti bene, dal punto di vista fisico. Non entro, ovviamente, nello specifico tecnico. Dal punto di vista fisico, hanno un motore molto importante. Anche i calciatori che sono considerate riserve”.
Su Sarri: “Sarri è un tecnico intelligentissimo, molto bravo. Si lavora molto bene con lui, siamo cresciuti grazie a lui ma anche grazie a Benitez e Mazzarri in precedenza. De Laurentiis? Rappresenta il coordinatore, è veramente un genio. Riesce a farci crescere, a farci stare insieme e a fare gruppo”.
Sulle condizioni di Milik: “Credo che Milik sia recuperato pienamente da dicembre-gennaio. Sarri è un allenatore che pensa soprattutto ai risultati e al futuro, ed è per questo che Milik ha giocato poco sul finire della stagione. Se il mister ha fatto così, vuol dire che così andava fatto. Non esistono singoli, ma esiste il gruppo”.