La partita di domenica sera ha lasciato una strana sensazione in tantissimi tifosi azzurri. Perché che il Napoli abbia giocato molto bene, è un dato di fatto inconfutabile e avallato anche dai numeri. Che la Juve glielo abbia in qualche modo “concesso”, studiando una strategia prudente ed attendista, è un’idea che ha iniziato a concretizzarsi sin dalla lettura della formazione mandata in campo da Allegri.
Non cambia, in ogni modo, l’aspetto fondamentale del discorso: gli azzurri non sono andati oltre il pareggio con i bianconeri, perdendo terreno dal secondo posto e consegnando alla Lazio, prossima avversaria, una inaspettata speranza per il terzo posto. Per questo motivo la partita di domani sera, retour match della semifinale di 
Coppa Italia, diventa improvvisamente fondamentale: il Napoli ha bisogno di vincere la Coppa per poter raddrizzare una stagione che, altrimenti, diventerebbe negativa per quanto concerne i risultati, al netto di tutte le considerazioni relative agli infortuni, al bel gioco espresso e ad una crescita che, probabilmente. è stata più lenta di quello che ci si aspettava.
Basta leggere la formazione scesa in campo domenica sera: nessun nuovo acquisto in campo dall’inizio, gli undici titolari erano praticamente gli stessi della scorsa stagione. Valutazioni di Sarri, ovviamente legittime, ci mancherebbe. Ma che impongono comunque una riflessione importante, seppur ripetitiva: la campagna acquisti è stata definita sontuosa, ma servirà lo dimostrerà nei prossimi anni. In questa stagione sarebbe servito altro, soprattutto dopo l’addio di Higuain. Ma anche questa è un’altra storia, da analizzare in maniera più completa, alla fine della stagione. Quando il secondo o il terzo posto, e la vittoria o meno in Coppa Italia, segneranno la linea di confine tra successo e fallimento.
Vincenzo Balzano
Twitter: @VinBalzano