PAGELLE – Esordio agrodolce per il Napoli al Torneo di Viareggio: con il Deportivo Camioneros è 1-1

L’esordio del Napoli al Torneo di Viareggio non presenta particolari squilli o emozioni: il punteggio finale tra gli azzurrini e il Deportivo Camioneros è 1-1. A sbloccare il risultato è De Simone su rigore, sempre dagli undici metri pareggia Chamorro. Decisiva, però, l’espulsione rimediata da Schiavi nel finale di tempo. In parità numerica sarebbe finita diversamente? Chissà: di sicuro restano i rimpianti. Di seguito le pagelle:

Marfella 6: Il Deportivo Camioneros è squadra rognosa, fa della legna e della “garra” le sue armi principali. La gamba sugli esterni c’è, gli argentini spingono nel primo tempo e tentano qualche sortita dalle sue parti. Marfella risponde bene su Moyano e Tunas. Per il resto non è chiamato in causa, nel secondo tempo la partita si addormenta e lui se la cava badando all’ordinaria amministrazione.

Schiavi 4,5: L’episodio che cambia definitivamente la partita arriva sul finale di primo tempo. Chamorro sfrutta la sua rapidità, gli scappa via e lui – malcapitato – lo atterra. Già ammonito, lascia i suoi in dieci uomini. Da lì il Napoli cala e bada alla conquista del pareggio. In undici contro undici sarebbe finita nello stesso modo? Chissà. Fatto sta che già nel primo tempo aveva sofferto le scorribande di Chamorro.

Esposito 6: Il Deportivo è insidioso dalla cintola in su. Tunas ha fisico e grinta, Chamorro è un velocista e neppure Heinze demerita. Lui se la cava senza essere irreprensibile, ma al tempo stesso difende bene il pareggio. L’obiettivo dichiarato dopo l’espulsione è quello di preservare il segno X, lui ci riesce. Prima spostandosi sulla fascia, a fare il terzino. Successivamente andando a formare una catenacciara difesa a 3 (a 5 all’occorrenza).

Milanese 6: Vale lo stesso discorso fatto in precedenza per Esposito. I due si muovono in modo sincronico, difendono bene. In maniera poco ortodossa ma comunque efficace: bella la diagonale su cui anticipa il ben appostato Heinze. Bene nei contrasti, porta a casa il pareggio senza demeritare. Nella ripresa bada al sodo e annulla il Deportivo Camioneros: per la stanchezza generale e le mosse tattiche di Saurini la partita termina con un modesto e anonimo pareggio. (Dal 68′ Marie-Sainte s.v. Arrivato nella sessione di gennaio dal Prato, compie il suo esordio nel finale di partita).

D’Ignazio 6,5: Tra i migliori in campo. Anzi, soddisfazione doppia: il migliore. Copre bene su Heinze in più di una circostanza, mostra buone capacità nelle diagonali e nelle giocate difensive. Quando si spinge in attacco non demerita affatto: con il Napoli in dieci è l’unico a tentare una sortita offensiva: doppio passo, dribbling e conclusione mancina dal vertice dell’area. La palla si stampa sul palo esterno e si spegne sul fondo. Un grande rimpianto che non annulla una prestazione più che positiva.

Gaetano 5: Saurini l’ha reinventato mezzala e l’ha confermato nella posizione nelle ultime uscite. Il motivo? Dare una maggiore qualità e un pizzico di fantasia al centrocampo degli azzurrini. Il risultato contro il Deportivo, però, non è dei migliori. Gli argentini sono rognosi e la spuntano sul piano fisico. Il campo, poi, fa il resto: le condizioni del terreno di gioco (critiche) non lo aiutano a mostrare il suo potenziale. (Dal 48′ Basit 5: Garantisce alla mediana quel pizzico di fisicità che mancava, ma nel complesso non brilla e in fase di possesso non aggiunge valori. Rischia anche l’espulsione).

De Simone 6: Ha dalla sua parte l’esperienza e la fascia da capitano. Si incarica di calciare il rigore, lo trasforma con un’esecuzione perfetta. Tenta di portare legna al suo camino, fa tanto lavoro sporco con risultati alterni. Nel complesso, però, non sfigura e risulta tra i più positivi sul terreno di gioco. La pecca, semmai, è quella di non averci provato con più insistenza in fase offensiva. (Dal 55′ Migliaccio 5,5: Saurini punta tutto sulla difesa e schiera rocciosa difesa a cinque, con la possibilità di diventare a tre in fase di possesso. Lui prova a svolgere le due fasi ma tocca raramente il pallone. Anonimo).

Acunzo 5: Fa del suo piede l’arma migliore, ha qualità e l’ha mostrata da quando veste la maglia azzurra. Il campo, però, lo penalizza eccessivamente. Non può fare sfoggio della sua tecnica, deve accantonarla in favore di una prestazione più rognosa. Fa però fatica al cospetto degli energici centrocampisti argentini, che lo surclassano sul piano fisico. Le giocate positive si contano sulle dita di una mano.

Liguori 5: Esce con le ossa rotte. Sia per la fisicità degli avversari, che raramente gli lasciano il tempo e lo spazio per cercare la giocata di classe. Sia per le condizioni critiche del terreno di gioco, che non gli permettono di mostrare le proprie qualità. Prova a smarcarsi, a motivare i compagni. Nulla di fatto: il pallone non gli arriva praticamente mai e nella ripresa neppure scende in campo. (Dal 45′ Granata 6,5: Entra per conservare il pareggio, la missione riesce. Mette sul campo l’esperienza e il fisico, è bravo ad anticipare gli avversari di testa e di piede. Gran parte del merito è suo: questo pareggio tornerà utile o peserà sull’esito del girone? Chissà, nel frattempo il suo dovere l’ha svolto con successo. Maglia da titolare nel prossimo impegno?)

Russo 5,5: Schierato da punta per l’assenza di Leandrinho, prova a destreggiarsi da falso nueve. I centraloni argentini, però, fanno del fisico la loro arma principale e gli prendono sempre il tempo. Lui prova a circumnavigare l’area, nel secondo tempo si mette al servizio dei compagni con la squadra in dieci. Eppure dà la sensazione di girare spesso a vuoto. Riesce ad incidere in un’occasione: serve una gran bella palla in profondità a Mezzoni, ma l’ultimo arrivato cestina temporeggiando troppo.

Zerbin 5: L’inizio è più che incoraggiante: salta l’uomo, viene steso, è rigore. Dà subito, fin dai primi minuti, l’impressione di poter fare la differenza. Eppure è un fuoco di paglia: sparisce già nel primo tempo, diventa un fantasma con la sua squadra in dieci. Il Napoli smette di attaccare e lui corre a vuoto, senza fini né mete. Ha però un intero girone per riscattare la prestazione. (Dal 68′ Mezzoni 5,5: L’ultimo arrivato in casa Napoli. Proviene dal Carpi, esordisce sul terreno del Raciti di Quarrata. Gioca da punti, ha sul piede mancino una buona opportunità servitagli da Russo ma la cestina temporeggiando troppo).

Saurini 5: Due punti persi o un punto guadagnato? Ai posteri l’ardua sentenza. Certo, il terreno in condizioni pessime non aiuta il giro palla del Napoli, ma il rammarico c’è. Probabilmente conscio della situazione avrebbe potuto schierare una formazione più rognosa, preferendo la legna di Basit alla fantasia di Gaetano. Quest’ultimo, Acunzo e Liguori difatti risultano penalizzati. In dieci uomini fa di necessità virtù e si copre con una difesa a 5. Il risultato lo rende soddisfatto, nel dopopartita parla di prestazione positiva: sarà vero?

Dagli inviati al Raciti di Quarrata (PT): Vittorio Perrone e Pasquale Giacometti

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