Predica nel deserto, ci prova ma non basta. Il migliore in campo per SpazioNapoli è…

Ciak, azione. Ma la prima è un tonfo. Sarri sventurato profeta. Il suo monito sulle false partenze un presagio raggelante a rivivere nella prestazione degli azzurri contro un Sassuolo compatto ed in grado di cogliere 3 punti che dopo due minuti di gioco erano assolutamente insperati.

Il guizzo – a cui non è seguito molto altro – di Marek Hamsik il dolce canto della Sirena prima di infrangersi, rovinosamente, sugli scogli delle percussioni, del ritmo dei ragazzi di Eusebio Di Francesco.

A provare, vanamente, a tenere il timone di una gara difficile un solo interprete ad ergersi su tutti i compagni. Un giocatore la cui assenza ha rappresentato, senza timore di smentita, la più grande lacuna della rosa partenopea nella scorsa stagione: Pepe Reina è il migliore in campo della sfida di stasera.

Una sola sbavatura, innocua, in uscita. Tanta sicurezza dispensata – nei limiti del possibile in una serata no – al reparto. Una prestazione solida, esente da colpe su entrambi i goal neroverdi, impreziosita da due interventi da spellarsi le mani nella prima frazione di gara. Plastico nell’addomesticare una velenosa conclusione di Berardi al 38′, miracoloso, mescolando reattività e prontezza di riflessi su una battuta a botta sicura di Defrel allo scadere dei primi 45 di gioco.

Una nota lieta a impreziosire un esordio amaro. Reina c’è, ora tocca ai compagni.

Edoardo Brancaccio

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