Tanto solido in Europa quando fragile in patria. Un Napoli a due facce è pronto a vivere un intensissimo rush finale

Un Napoli Giano bifronte, tanto solido in Europa quanto malleabile, perforabile negli italici confini, un responso inconfutabile messo in evidenza dalle ultime apparizioni azzurre.

Numeri – Il quadro alla vigilia della sfida di domani contro l’Atalanta è eloquente, a dispetto dei 35 goal subiti in Serie A sono solo le reti subite in Europa League in dieci incontri. Giusta premessa, i sorteggi non hanno, fino all’urna di Nyon di ieri, consegnato agli azzurri avversari irresistibili, dal tasso tecnico in grado di porre in seria difficoltà l’undici di Benitez. Un fattore, questo, che però rappresenta solo un lato della medaglia, date le croniche difficoltà palesate dagli azzurri in campionato contro le piccole.

Atteggiamento – Il contesto europeo si addice sicuramente meglio al calcio del tecnico spagnolo, avversari restii dallo snaturarsi, pronti a imporre il proprio gioco in ogni gara. Palcoscenico in cui per natura il gruppo di Benitez si esalta, diventa istrionico, implacabile, in grado di esprimere al meglio le qualità dei propri avanti, infilandosi in maniera devastante tra le linee avversarie. Impatto che riesce ad esprimersi al meglio anche nella fase di non possesso, dove la squadra risulta più corta, compatta, in grado di gestire al meglio gli affondi avversari. Melodia del tutto diversa in campionato, dove le controparti, soprattutto se inferiori tecnicamente, hanno lo scopo, doveroso, di annullare le velleità azzurre. Squadre chiuse e fonti di gioco da bloccare con fare meticoloso, al millimetro, cercando fortune in ripartenze che spesso riescono a mettere a nudo i limiti di una retroguardia indubbiamente perfettibile. 

Chiave di volta – Tenere certi ritmi, su tre competizioni, allo sbocciare della primavera non è semplice. Da sempre Benitez, coadiuvato dal lavoro certosino del suo staff tecnico, si adopera nell’intento di avere un gruppo al top della condizione nel rush finale della stagione. Tenuta atletica che permetterebbe di sopperire, insieme alla consueta rotazione, a dei limiti in rosa a cui non è possibile porre rimedio prima dell’estate prossima. Necessario mostrare in Serie A la stessa compattezza europea, facendo leva su snodi fondamentali: un ritorno ad alti livelli degli uomini a metà campo, Inler e Jorginho sono apparsi in netta crescita, un ritorno di De Guzman ai migliori livelli mostrati in azzurro, il recupero di un elemento quest’anno imprescindibile come Gargano, tasselli fondamentali in grado di garantire maggior equilibrio ad una squadra che, con l’obbligo di onorare fino in fondo l’Europa League, deve risalire la china in un campionato dove, sebbene abbia allentato mestamente la presa nelle ultime apparizioni (quattro punti in cinque gare), l’assalto al secondo posto è doveroso, e possibile. Per lanciare l’assalto ad una Roma moribonda però l’emorragia difensiva deve essere definitivamente tamponata.

Edoardo Brancaccio

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