In barba a chi ritiene questo trofeo, come la Coppa Italia, poco importante. Un ragionamento che può valere per squadre dalla bacheca piena, non per il Napoli: la Supercoppa Italiana serviva a questo club per ingrandire il suo palmarès, per far capire a chi un domani si troverà di fronte alla scelta – venire o meno a Napoli – che sì, anche qui si possono vincere trofei e alzare coppe.
STRADA GIUSTA – Non sarà questa partita a cambiare il giudizio di una prima parte di stagione poco esaltante. Ma da questa vittoria il Napoli può mettere le basi per un futuro più radioso. Innanzitutto perchè vincere aumenta l’autostima dei calciatori; in secondo luogo perchè averlo fatto così, recuperando due volte lo svantaggio alla Juventus Campione d’Italia e anche quest’anno praticamente sempre in testa, è sintomo di una squadra che sta finalmente capendo come diventare grande. Al di là dei valori tecnici, in cui i bianconeri sono e restano superiori; ieri sera il Napoli ha capito che può farcela, se solo riesce a limitare certi errori, se solo riesce a mantenere desta l’attenzione e viva la concentrazione per novanta minuti e passa. Un esempio da seguire? Era di fronte ieri sera. Basta rileggere le parole di Buffon nel dopo partita: “La sconfitta ai rigori fa male, ma può aiutarci a mettere nel nostro bagaglio d’esperienza anche questa situazione: la prossima volta sapremo gestirla meglio”. Così parla un campione. Così deve fare il Napoli ora: prendere il meglio da ogni esperienza. E da questa vittoria, potrà sicuramente ricordare la voglia matta di inseguire il risultato anche quando ormai nessuno più ci credeva. Fino al momento della zampata letale di Higuain e alla parata decisiva di Rafael.
CIRO, PER TE – Tra i tanti significati che si porta dietro questa vittoria, ce n’è uno particolare che è giusto esprimere. Il Napoli ieri sera era a Doha grazie alla vittoria ottenuta il 3 maggio scorso in Coppa Italia, nella partita contro la Fiorentina. Un evento, un giorno, che saranno per sempre legati alla tragica scomparsa di Ciro Esposito. Giusto che il presidente De Laurentiis l’abbia dedicata a lui questa Supercoppa. Lui che ora non può festeggiare qui con noi. Ma che da lassù sicuramente sta sventolando una bandiera azzurra. E’ per te Ciro.