Tre domande a… Alberto Cavasin: “Hamsik sta tornando ai suoi livelli. Ma non può essere un leader”

Correva l’anno 2005. Un giovanissimo Marek Hamsik faceva il suo esordio in serie A: la partita era Chievo Verona-Brescia del 20 marzo, e il tecnico lombardo, Alberto Cavasin, inseriva lo slovacco nella ripresa per provare a raddrizzare un risultato che alla fine vedeva soccombere le rondinelle 3-1. “Sarei banale se dicessi che aveva le stimmate del campione. Ciò che mi impressionò, in quei mesi, fu la sua totale dedizione. A 18 anni aveva la testa di un calciatore già formato”. Nelle parole di Cavasin a Spazionapoli c’è qualcosa che va ben oltre il rapporto tra un tecnico e il suo calciatore: “Ad Hamsik ci sono affezionato davvero. E’ una persona seria e leale, sono felicissimo per la carriera che ha avuto e che sta avendo, e gli auguro di migliorare sempre”

Sta tornando sui suoi standard, dopo un periodo di “letargo”. Giusto pensare che il modulo di Benitez non ne esalti le qualità?

“No. Marek può giocare benissimo in quel ruolo: aveva probabilmente bisogno di un po’ di tempo per capire i nuovi movimenti da fare. Non dimentichiamo che nella passata stagione è stato a lungo fermo a causa di un infortunio: quest’anno è come se avesse iniziato daccapo. E ora i risultati personali lo stanno premiando, le sue prestazioni sono in crescendo”

Hamsik ha abituato bene i tifosi del Napoli con la sua media realizzativa. Che però sembra essersi abbassata. A cosa è dovuto?

“Io credo che tornerà anche a segnare con una certa frequenza. Ripeto, è una questione di meccanismi da trovare. In area ci arriva sempre, gli inserimenti – che sono il suo forte – continua a farli. Ma non dimentichiamo che ora gioca in una squadra dove oltre all’attaccante centrale, anche i due esterni d’attacco sono giocatori molto offensivi, che vanno spesso a rete. Ma le partite bisogna guardarle con attenzione: Marek è sempre nel vivo del gioco, per i suoi piedi passano tantissimi palloni. E dai suoi piedi nasce sempre qualcosa di positivo, fosse anche un assist o un’apertura per un compagno”

Si discute molto della sua incapacità ad essere leader. Ci sono ancora i margini affinchè possa diventarlo?

“Dipende cosa intendiamo per “leader”. Oggi è difficile trovare un calciatore con caratteristiche simili. Hamsik è come tutte le persone dell’est: caratterialmente sono molto chiuse, anche se lui a Napoli si è ambientato benissimo. Ma da Marek non potremo mai aspettarci slanci di esteriorità: non li dimostra, ma dentro ha un calore che pochi hanno. Questo ve lo posso assicurare”

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