Caso ultras, Palazzi: “Rivedere le norme per evitare i ricatti ai club”

L’istituto della responsabilità oggettiva è uno strumento indispensabile all’interno dell’ordinamento sportivo ma rischia di trasformarsi in un mezzo per ricattare le società da parte dei violenti. Ed allora, anche alla luce dei fatti accaduti nella finale di coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, è necessaria la sua riforma. Ma anche un giro di vite sul razzismo, cori ed esposizione degli striscioni. Due giorni napoletani pieni per Stefano Palazzi, procuratore federale della Figc che ha incontrato i 47 ispettori del Sud Italia per una riunione durata otto ore. È stato fatto il punto sull’attività di contrasto alle scommesse e sull’importanza della verbalizzazione degli ispettori ricordando anche i fatti di Fiorentina-Napoli. La procura ha chiesto maggiore rigidità nella verbalizzazione per ciò che riguarda striscioni e cori razzisti. 

La due giorni partenopea è stata anche l’occasione per soffermarsi, nell’ambito di una conviviale del Panathlon club Napoli presieduto da Mimmo Di Martino, sulle future esigenze dell’ordinamento sportivo. Nessun commento su Fiorentina-Napoli («Vedere che possano accadere cose così gravi è un grande dolore per me»), ma un profondo disagio ed una constatazione: «I dispositivi legislativi vigenti sono spesso frutto di situazioni emergenziali». È stato così per la legge 401 che all’indomani del primo calcio scommesse ha inserito il reato di frode in manifestazione sportiva, è stato così per i reati da stadio, è stato così per molte fattispecie «in cui l’ordinamento sportivo è spesso antesignano rispetto all’azione dei giudici penali. Pensiamo ai reati fallimentari, al riciclaggio, alle frodi fiscali, alla costituzione di associazioni che talvolta diventano associazioni per delinquere». Sarà sicuramente così anche dopo i fatti di Fiorentina-Napoli.

Una panoramica a tutto tondo per quelle che sono le attuali sfide dell’ufficio della procura federale con una punta d’orgoglio. Alla luce dell’esperienza fatta Palazzi è stato invitato dall’Uefa a partecipare ad un tavolo permanente che si occupa di mezzi di contrasto all’alterazione delle partite. Unica procura federale europea coinvolta laddove è il panel è composto prevalentemente da polizia e magistratura ordinaria. Due le necessità per il futuro: l’inasprimento delle pene e la responsabilità oggettiva. «La legge 401 – spiega Palazzi – si dimostra inadeguata di fronte a fenomeni così gravi. Un reato che coinvolge interessi economici criminali così forti non può essere punito nella misura massima con due anni laddove una rapina, se aggravata, può essere sanzionata fino a venti anni». Poi l’istituto della responsabilità oggettiva la cui riforma deve avvenire «mettendo intorno ad un tavolo i migliori esponenti della società. È uno strumento indispensabile all’interno dell’ordinamento sportivo che non deve però diventare un mezzo di ricatto, di pressione, da parte di tifosi che tali non si possono chiamare ma che si possono definire con il loro nome: delinquenti». 

I correttivi? Palazzi li identifica nell’adozione dei modelli organizzativi, vale a dire un complesso di norme di gestione, controllo, codici etici che consentirebbe alle società di dimostrare la loro estraneità rispetto al tifo violento. «Il mutato quadro sociale e criminale in cui sono intervenuti determinati fatti ha già reso più attenuate molte sanzioni ma attraverso l’adozione dei modelli organizzativi le società potranno dimostrare di aver fatto tutto il possibile come deterrente. La reazione dell’ordinamento potrà essere così una ulteriore attenuazione delle sanzioni di fronte alla responsabilità oggettiva con effetto inevitabilmente virtuoso».

Fonte: Il Mattino

Home » Notizie Napoli Calcio » Ultim'ora sul Calcio Napoli, le news » Caso ultras, Palazzi: "Rivedere le norme per evitare i ricatti ai club"

Impostazioni privacy