Mercato, non solo Gonalons dal Lione. Ma occhio a Pepe Reina…

Sondaggio, s’usa dire così: sa di linguaggio in codice, di mistero fitto, quasi di depistaggio. E invece è un metodo convenzionale per sgretolare le vocine che s’allargano e diventano un’eco. Sondaggio, perché poi si comincia proprio così: per capire, ad esempio, se Samuel Umtiti (21), camerunense dal quale i centravanti starebbero volentieri alla larga, ha possibilità di essere ceduto e, soprattutto, a quale prezzo e, ancora, se seriamente oppure se semplicemente per movimentar quei giorni, quelli del mercato. Lione significa Jean Michel Aulas, dunque un inverno reso gelido dal dietro-front per Maxime Gonalons (25): ma l’imbarazzo generato da quel “no” immediatamente successivo al “sì” può essere superato, se però esistano basi serie stavolta. Sondare è un’arte, magari pure un metodo per depistare: però Umtiti è piaciuto, e tanto, a Bigon ch’è andato a vederlo allo “Stade de Gerland”, che ha avuto modo di apprezzarlo a più riprese, e mica distrattamente, mentre si procedeva ad arricchire le relazioni su Gonalons.

Ciclopi. Ormai qualcosa s’è capito: per far la differenza, per ritrovarsi autorevolmente tra le grandi, si riparte da un difensore, da due centrocampisti, da un attaccante che stia buono alle spalle di Higuain. E il riassunto delle puntate precedenti (ri)conduce sempre là: Kalidou Koulibaly (23) è un francesino (ino? boh, 1,95) che però ha alle spalle il campionato belga ed una esperienza niente male con il Genk; ha prospettive interessanti, è stato monitorato in epoche non sospette e Bigon ha allungato da un bel po’ le mani per portarselo a Castelvolturno: siamo ai dettagli, per usare il gergo di riferimento del mercato. Ma Umtiti, ancorché più giovane, s’è industriato in un club di rilevanza internazionale, ne ha assorbito gli umori, lo stress e le tensioni e s’è ritrovato nella lista della spesa del Napoli, che insegue profili alti e certezze. Poi verrà pure il momento di Gonalons, se Aulas riuscisse ad essere collaborativo.
Il Pepe. Quello non manca mai, perché per esser Napoli servono leader alla maniera di Reina, interpreti del ruolo che spicchino per personalità: all’orizzonte è spuntato l’Atletico Madrid, che dovrebbe confermare Courtois ma che ha paura di perderlo, e il valzer dei portieri non è ancora cominciato.Fonte: Corriere dello Sport

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