Uno spogliatoio unito, umile ed ambizioso, ecco la vera forza del Napoli di Benitez

Doveva essere un anno di transizione, una stagione di approccio per i nuovi acquisti al calcio italiano ed ad una nuova squadra della quale in realtà, sapevano davvero poco. Nello scorso maggio il Napoli ha dato vita ad una rivoluzione in parte voluta ed in parte forzata, causata dagli addii di lusso di numerosi protagonisti della cavalcata partenopea degli ultimi anni quali De Sanctis, Campagnaro, Mazzarri e Cavani, voltando pagina e costruendo un nuovo impero ben solido per nuove soddisfazioni da appagare quanto prima. Il primo passo è stato scegliere un tecnico di caratura internazionale quale Rafa Benitez, un vincente, che a sua volta ha portato sotto l’ombra del Vesuvio tantissimi nuovi giocatori, che in poco tempo e con enorme lavoro e spirito di sacrificio, non hanno deluso le alte aspettative.

La maggior parte dei nuovi innesti provenivano da campionati stranieri molto lontani e diversi da quello nostrano, non conoscevano nè il neo tecnico nè i compagni non parlando l’italiano ma sposando subito ed in toto il progetto del club sotto l’ombra del Vesuvio, comprendendone potenzialità, ambizioni e serietà. I tantissimi che conoscevano già la piazza si sono dovuti adattare al nuovo modulo, un’innovazione rispetto al 3-5-2 di Mazzarri, ormai incamerato al meglio dai vari Pandev, Insigne, Hamsik, Maggio ed Inler. Tanti cambiamenti e poco tempo per verificarne la stabilità, nonostante il trainer sotto l’ombra del Vesuvio abbia sempre predicato che questo progetto avrebbe riportato sì il Napoli in alto ma con una massiccia dose di fiducia e pazienza.

La sua impostazione ed un gruppo umile, ambizioso e di enorme qualità e margini di miglioramento hanno dato subito risposte più che rassicuranti che provengono in particolar modo dalla nuova guardia, la quale sta soddisfacendo sempre di più. Basti pensare ai vari Reina, Albiol, Higuain, Henrique, Callejon, Mertens e Ghoulam che tra tutti hanno riscontrato più consensi, facendo spesso la differenza, stampando sul cuore e sulla pelle la maglia partenopea, agendo sempre per il bene della squadra. Questi, si sono uniti al meglio a coloro che a Napoli già erano ben cementati come Insigne, Hamsik, Fernandez e Pandev che hanno aiutato e sostenuto i nuovi innesti affinché lo spogliatoio si unisse sempre di più diventando l’arma in più del club.

Così è stato e l’ennesima dimostrazione è stata proprio la gara contro la Lazio di domenica scorsa: alla sostituzione di Mertens, capitan Insigne incita il pubblico per dedicare al compagno la standing ovation; il belga a sua volta, al momento della rete di Higuain, dalla panchina lo applaude e gli sorride soddisfatto mentre l’argentina dedica la marcatura allo stesso Benitez. Ancora Reina, pur sapendo di dover tornare in Inghilterra a giugno, esulta come un tifoso ad ogni marcatura, regalando siparietti non solo divertenti ma davvero emozionanti. Il Napoli nei singoli e poi nel gruppo ha saputo apprezzare al meglio il valore e la bellezza di una piazza unica e magica nel suo genere, remando all’unisono per raggiungere importanti traguardi, non sfaldandosi mai, nè nelle vittorie così come nelle sconfitte. Ha dimostrato cuore e carattere contro le big, meno esperienza e continuità con le squadre meno blasonate, analizzando i propri errori cercando di imparare la lezione e non commetterli più. I presupposti per un futuro ancora più roseo ci sono tutti, forti di una rosa ancora da migliora ma davvero come poche.

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