I quattro errori azzurri fatali a Parma e da non commettere contro l’Udinese

La trasferta di sabato contro l’Udinese si avvicina prepotentemente, in una settimana più corta del previsto per le festività pasquali. Un match da non sottovalutare e che sarà molto importante per gli azzurri, alla ricerca di un buon filotto in campionato che è spesso mancato e che ha segnato un vero e proprio solco con le prime due forze della classifica, Juventus e Roma. Numerose però sono le insidie che questa gara nasconde, nonostante possa sembrare molto abbordabile per gli azzurri. Proprio per questa ragione, bisogna tornare alla mente al ko di Parma per dare una sterzata decisiva e cercare di non commettere più gli stessi errori che compromettono risultato e prestazioni.

MANCANZA DI CONCENTRAZIONE. Quando non è giornata per il Napoli lo si avverte subito, bastano pochissimi minuti di partita. Il problema sembra essere sempre lo stesso, che si riscontra ormai da tempo: contro le big d’Europa e del campionato i partenopei non hanno problemi a palesare motivazioni e grinta da vendere mentre, in altri casi dove sanno di poter fare meno fatica nell’acquisire un buon risultato, abbassano la guardia incorrendo in brutte figure. La concentrazione così cala e ne approfittano avversari cinici ed alla ricerca di riscatto, stravolgendo completamente i pronostici della vigilia. Sabato servirà un approccio subito convinto ed aggressivo, preciso e da grande squadra, capace di palesare le proprie qualità allo stesso modo contro la Juventus così come contro il Sassuolo o qualsiasi altra antagonista.

CINISMO E CONCRETEZZA. Sono queste le due qualità principali che spesso riscontriamo nelle squadre che lottano ancora per la salvezza o per un posto in Europa League e che saltuariamente mancano ad Higuain e spoci. Come successo anche contro il Parma, gli azzurri a volte creano molto ma concretizzano poco, mentre gli avversari con tre passaggi si proiettano in area piccola, eludendo persino la difesa e beffando Reina. Più concretezza insomma, in particolar modo sotto porta. Al ‘Friuli’ mancherà Mertens, tra i più in forma nelle ultime gare ma chi scenderà in campo dovrà ugualmente dare il massimo, non sprecando le ghiotte occasioni che si costruiscono.

FOCUS SULLA DIFESA. Il reparto che subisce per primo delle flessioni di un Napoli spesso poco continuo è proprio la difesa, capace di prestazioni perfette e senza sbavature come quella contro la Juventus e di momenti meno lucidi come avvenuto anche contro la Lazio. Serve compattezza per evitare i black out ed il lavoro di tutta la squadra con mediani, ali ed attaccanti pronti a ripiegare ed a sacrificarsi agendo tra le linee. Tutto dovrà funzionare come un puzzle perfetto: solo così si potrà puntare con facilità alla conquista dell’intera posta in palio favorendo il gioco di Benitez.

ALTRUISMO E GIOCATA FACILE. Ultimo e non ultimo, la visione di gioco: spesso, quando le gare diventano in salita e si subisce la rete inaspettata, manca la lucidità di alcuni interpreti che cercano erroneamente la giocata personale, rendendo la manovra fumosa e spezzata. Proprio per questa ragione non bisogna sfaldarsi, preferendo la giocata semplice, il passaggio al compagno, rispetto al colpo da maestro ed all’eurogol. Ci sarà tempo per dispensare ancor più spettacolo ma, in alcuni casi, bisogna dare precedenza al cinismo ed alla concretezza per blindare quanto prima il terzo posto in classifica, alla ricerca di questo filotto così tanto voluto e sperato.

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