Catania e Napoli si godono due tifoserie amiche, unite da un calcio sano e passionale

Pizza e carne di cavallo. Babà e cannoli. Napoli e Catania: è il terzo tempo più bello che ci sia, anzi l’anticipo della partita tra le due squadre ai piedi del Vesuvio o alle pendici dell’Etna. Tifosi amici, gemellati, fratelli di mare e di vulcani: funziona così, con un invito a cena ricambiato dai tifosi che ospitano, il prologo dei Napoli-Catania o dei Catania-Napoli che poi, in campo, che sia quello del San Paolo o quello del Massimino, non lascia spazio agli sconti. Però fuori si fa festa, ed è un belvedere nell’era delle discriminazioni razziali, territoriali e delle curve chiuse. Popoli amici, tutto sommato anche simili sotto molti aspetti, e tifosi appassionati.

Il terzo tempo anticipato, dicevamo: che prima delle partite si consuma a tavola, con le specialità locali offerte a chi va in trasferta, e poi sugli spalti, mescolandosi e cantando per sé e per l’altro. Unendo sciarpe e bandiere. Stringendo mani e anche abbracci. Il bello del calcio, dello sport e dei valori veri: oggi si scrive Catania-Napoli, ma si leggerà sempre, derby dell’amicizia. Nel nome del Sud e dei vulcani.

FONTE Corriere dello Sport

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