Si riparte con ottimismo ma serve una sterzata per i fasti dell’Europa

Nella serata torinese degli Squallor azzurri, in balia del Torino (incrocio di Bovo, palo di Meggiorini, salvataggio di Reina su Darmian, palla-gol di Immobile alle stelle), verso la fine di una partita che sullo 0-0 già delude la squadra di Ventura, Gonzalo Higuain estrae finalmente la spada del torero e regala l’ottava vittoria esterna al Napoli (1-0). Rapina in piena regola. E l’assist è di Hamsik, il fantasma. Questo è il calcio, se vi pare. L’hidalgo Benitez subisce il trucco dell’uomo di mare Ventura che gli nasconde per un’ora Cerci e Immobile (24 gol in due) schierando a sorpresa Meggiorini e il minuscolo Barreto (10 gol). Ma proprio i due sostituti, lavorando molto per la squadra, assicurano al Toro il controllo del match. Pressano sui difensori azzurri e rientrano a centrocampo. Se, poi, sulle corsie napoletane, spingono Réveillère e Ghoulam, anziché i titolari delle fughe incisive Callejon e Mertens, allora il Napoli non può andare da nessuna parte. Per giunta la lampada di Aladino di Jorginho è fioca, Hamsik gira ancora a vuoto, Inler gira come può e Higuain rimane isolato contro i tre della difesa torinese (primo pallone toccato al 52’, parata di Padelli).

Paradossalmente, proprio il Torino con Immobile (56’ per Barreto) e Cerci (69’ per Meggiorini) perde la partita. E la perde proprio per la palla che Immobile, tutto solo davanti a Reina, punta il cielo stellato e non la porta (73’). Fino a quel momento il trio di centrocampo del Torino (Kurtic, Tachtsidis, El Kaddouri) aveva danzato magnificamente. Sulle corsie, Ventura sfoderava due terzini, Maksimovic e Darmian, per bloccare Mertens e Callejon. Ma succedeva che i terzini granata attaccavano e gli esterni azzurri che dovevano attaccare ripiegavano a difendere (da qui la solitudine del Pipita contro i tre della difesa torinese). Saltava tutto il modulo di Benitez. E si capiva che il Napoli stava salvando la pelle perché al Toro spesso mancava la freddezza e la precisione sull’ultimo passaggio. Proprio non si vedeva come il Napoli sarebbe potuto arrivare a capo del suo bruttissimo match. Poi, dopo le quattro occasionissime del Torino, negli ultimi cinque minuti Mertens tentava di accendere la miccia di un successo insperato (due parate di Padelli, una conclusione fuori). E sembrava proprio che dovesse finire a questo punto.

Il Napoli salvo, il Torino a mangiarsi le mani. Doveva invece accadere l’incredibile col quattordicesimo gol di Higuain in campionato e la faccia allibita di Ventura. Il Torino mai poteva perdere questa partita, il Napoli mai vincerla. Ma gli dei del calcio fanno scherzi del genere. Ha vinto il Napoli sulla scivolata di Glik, toccato dal Pipita nella breve fuga verso il gol. Sono tre punti d’oro per il secondo posto. Ma questo Napoli, se non si dà una mossa, avrà vita dura giovedì sera contro il Porto in Europa League.

FONTE Mimmo Carratelli per il Corriere dello Sport

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