Il Napoli fa mea culpa in difesa, focus di Benitez sugli errori commessi contro il Bologna

Albiol in campo c’è stato più di tutti, oltre duemila minuti tra campionato, Champions League e coppa Italia. Un leader lo spagnolo, fondamentale nella difesa a quattro ma ora in affanno per le tante partite giocate. Suoi i due errori decisivi per il pareggio di Bologna, anche se nella seconda situazione, quella da calcio d’angolo, è stato strattonato da Natali e la palla è sfilata via sui piedi di Bianchi, lasciato solo da Fernandez. L’allarme però era già suonato a Verona e in coppa Italia contro l’Atalanta. Lo spagnolo ha perso lucidità, l’ultimo problema in ordine di tempo per il reparto difensivo. Già, perché i problemi sono stati molteplici da inizio stagione. Il primo è un centrale di affidabilità da affiancare allo spagnolo. Rafa dal primo momento ha deciso di non puntare su Cannavaro, mandandolo in campo in pochissime occasioni e lasciandolo sistematicamente in panchina. Prima ha puntato su Britos che però non ha mai dato complete garanzie e dopo l’infortunio subito a Roma non è mai più tornato al top della condizione. Benitez ha avuto il merito di risollevare Fernandez che in qualche partita ha giocato al top e che però in tante altre ha confermato incertezze e comunque l’argentino sabato sarà squalificato contro il Chievo. Ventidue gol subiti, troppi, in riferimento alle reti incassate dalle dirette rivali, Juventus e Roma hanno fatto molto meglio e ha numeri migliori anche la Fiorentina.

Tanti gol, presi in tutti i modi, spesso per errori di reparto o dei singoli difensori. Il numero maggiore di gol presi da gol bassi provenienti da destra o sinistra, ben 5 (il primo dell’Inter e della Lazio, il gol del Cagliari, il primo del Chievo e quello del Catania). Tre le reti da calcio d’angolo, cioè da palla inattiva, quella di Bianchi del 2-2 si aggiunge alle due segnate dall’Udinese al San Paolo. Tre le reti prese con tiri dal limite (il gol di Balotelli, quelli di Fernades dell’Udinese e di Pogba), tre per incursioni centrali (il secondo dell’Inter, quello di Cassano e di Zaza del Sassuolo). Due gol su punizione dal limite (Pjanic e Pirlo), due su rigore (Rossi e Pjanic), due da azioni personali (il secondo gol di Paloschi, quello di Keita della Lazio), uno su cross alto, il primo di testa di Bianchi, e uno da palla sproca filtrante, in fuorigioco, di Llorente. Reti di tutti i tipi, quindi, l’aspetto sul quale Benitez dovrà ancora migliorare e lavorare. Il tecnico qualcosa l’ha già detta a fine partita e si è fatto sentire ieri alla ripresa degli allenamenti con la squadra. Gli azzurri hanno rivisto i video dei gol del Bologna, soprattutto il secondo preso da palla inattiva, da calcio d’angolo. Il discorso riprenderà domani quando gli allenamenti verranno intensificati in vista del match di campionato contro il Chievo. Ma non solo quello, a Rafa non è piaciuto il primo tempo del Dall’Ara e come il Napoli ha attaccato contro una squadra corta e chiusa come quella di Ballardini. Oltre alla gestione del risultato sul 2-1. La riscossa con il Chievo, questa la parola d’ordine.

FONTE Il Mattino

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