La rivoluzione del calcio passa per Dubai, sotto i riflettori l’idea del time out e più sostituzioni

Un trio di grandi saggi va in aiuto di Cesare Prandelli. Il cittì azzurro al sorteggio dell’ultimo Mondiale ha chiesto a gran voce l’introduzione del timeout nella prossima kermesse brasiliana. E ieri a Dubai Fabio Capello, Pep Guardiola e Antonio Conte hanno accolto l’appello, chiedendo che venga adottato in modo stabile anche nelle competizioni europee. L’occasione viene dall’interessante dibattito nato nella giornata inaugurale della quinta edizione di Globe Soccer, organizzato dal locale Sports Council. A stimolare gli interventi è il giornalista Tony Damascelli, che chiede al tecnico catalano del Bayern Monaco se ritiene necessarie delle riforme per il bene del calcio.

La proposta. Pep ha un chiodo fisso in testa: «A me piacerebbe poter fare più sostituzioni e avere più giocatori in panchina per avere maggiori possibilità e gestire meglio la squadra. Con le rose ampie che già abbiamo sarebbe un modo per far giocare di più tutti, tenendoli alla lunga anche più riposati». La parola passa subito a Fabio Capello che non solo annuisce sul tema dei cambi, ma introduce altre due importanti questioni: «È bene che il timeout sia già applicato in Brasile dove il tema del caldo condizionerà tutti. Io credo però che sia giusto applicarlo stabilmente. Non a caso in Russia quando fa molto caldo a metà di ciascun tempo si fa un minuto di intervallo per permettere ai giocatori di rifocillarsi. E non ci sono perdite di tempo: sinora la sosta massima è stata di 1’ e 12”. Peraltro può anche essere occasione per il marketing verso il pubblico».

L’idea. Il commissario tecnico della Russia è un fiume in piena: «Io credo, però, che sia importante puntare a un’altra innovazione: il tempo effettivo delle partite. Va considerato infatti che ormai i gol nei minuti di recupero sono sempre più preziosi e tutte le squadre dovrebbero concludere il campionato con gli stessi minuti giocati».

L’assenso. Ad Antonio Conte tocca parlare per ultimo sull’argomento. Per questo l’allenatore bianconero evita di ripetere i concetti espressi dai colleghi. Ma è evidente come si trovi sulla stessa lunghezza d’onda: sia l’aumento delle sostituzioni che il tempo effettivo sono in linea con la sua filosofia calcistica. Piuttosto entra nello specifico a proposito dell’esigenza appena prospettata dal c.t. azzurro oltre che da quello russo, cioè l’adozione del time-out in tutte le competizioni ufficiali: «Io vado sul pratico: per me è necessaria una sosta per tempo della durata di un minuto. In questa maniera non solo i giocatori hanno l’opportunità di rinfrescarsi, soprattutto in condizioni climatiche avverse. Ma può diventare un prezioso aiuto – dice l’allenatore della Juventus – per noi tecnici, visto che spesso abbiamo difficoltà di dialogo con i nostri giocatori in campo».

Il futuro Ieri s’è parlato anche di manti erbosi artificiali, quest’anno a Globe Soccer c’è pure una sezione sugli impianti e il calcio guarda a Est anche sotto questo profilo. Da segnalare la testimonianza di Carlo Tavecchio, vice presidente federale e numero uno della Lega Dilettanti: «In Italia siamo all’avanguardia con l’esperienza nel misto sintetico e siamo pronti a esportare il nostro know-how per il mondo».

FONTE Gazzetta dello Sport

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