Solo tre minuti

Quanti sono lunghi tre minuti? E quanto possono contenere? Quante lacrime, quanti applausi, quanti mani tra i capelli, mani al cielo. Quanti volti abbassati, quanti cori, quanti saltelli, quante emozioni?

Quanto pesano tre minuti stasera: lunghissimi, eterni. Dal paradiso all’inferno. A tre minuti dalla fine. All’87esimo. Eravamo dentro, e invece siamo fuori. La rabbia, il dolore, tutti i sentimenti che i polmoni riescono a contenere si sono mescolati in quei tre minuti. Appassionatamente belli.

Quanto rappresentano quei tre minuti, per noi? Per quanto tempo li ricorderemo? Li racconteremo domani, al bar, ne parleremo con gli amici. Litigheremo. Era colpa del tacco di Zuniga. Dovevamo pareggiare a Dortmund. Almeno un gol a Londra.

Non era mai successo. E quante altre volte succederà, nella storia della Champions? Ma va bene, quei tre minuti rimarranno. Tre minuti di applausi, di riconciliazione divina tra una squadra e un suo popolo. Tre minuti di estasi. Solo tre minuti. Di vita.

Raffaele Nappi

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