L’editoriale di Deborah Divertito: “Fidanzati in casa…Abbast’ ca po’ me spus’!”

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Oh! Finalmente ci siamo! La telenovela del nostro alieno in campo e tuttocasaechiesaecommara fuori sta prendendo una piega veramente pittoresca, almeno a quanto scrivono alcuni siti di gossip calcistici. Ho letto, infatti, da qualche parte, che il nostro Matador è  entrato in casa. Non nella casa dei tifosi napoletani con le sue gesta da calciatore in tv, con i suoi 102 goal e i suoi record da mostro. Entrato in casa. Non nella nuova villa che pare abbia appena comprato sotto suggerimento di mammà, e qui cito sempre siti di gossip calcistici. Entrato proprio in casa. Insomma. Portare le paste la domenica a pranzo, l’anello col brillante luccicante, i fiori alla gnora, presentarsi da bravo ragazzo allo gnoro, fare l’amico per poi mugugnare con il cognato. Quella roba lì che si fa da noi quando uno entra in casa e ufficializza il fidanzamento. Ecco. Cavani entra in casa. Oh! Adesso siamo tutti più tranquilli.

Dite?!

Immaginate. San Marco Evangelista.  Ridente paesino in provincia di Caserta. Poco più di 6000 abitanti. Wikipedia, la bibbia della conoscenza vera, inserisce tra le curiosità il fatto che sia il terzo comune con la percentuale più alta di coniugati nella provincia di Caserta  e il secondo col nome più lungo. Adesso passerà alla storia come il comune che diede i natali alla commessa cenerentola che si è rifatta il guardaroba coi soldi dei tifosi del Napoli, a colei che  strappò un campione al Napoli per fare la bella vita in Inghilterra. Previo corso di lingua, of course!

Immaginate, Cavani dopo l’impegno col Siena, dopo aver segnato ancora, dopo aver fatto il giro di campo battendosi la mano al petto e facendo vedere a tutti la maglia azzurra che indossa, come se lo dovesse dire a noi invece che a se stesso, si fa’ una bella doccia, si profuma ben bene, passa dal fioraio per i fiori, dal gioielliere per lo sbrillocco e pieno d’ansia s’incammina verso San Marco Evangelista dicendo: “Guagliù, oggi entro in casa!”. E adesso immaginate la risposta di Cannavaro quando questa scena gli si presenta davanti.  Vi viene voglia di tenerlo per un altro anno come capitano, eh?!

Immaginate Cavani che arriva nel ridente paesino e lì viene travolto da una marea di parenti che lo squadrano dalla testa ai piedi. Nonni che con lo sguardo si chiedono: “Ma comm’ port’sti capill’ chist’?!”. Zii che sagaci notano l’accento strano e storcono il naso: “Sti extracomunitari che vengono e si rubano le nostre figlie”. Amici che si rendono conto della differenza e abbandonano ogni velleità di corteggiamento della festeggiata. Poi si rendono conto dell’anello e capiscono che per una donna le dimensioni contano, eccome! Quelle del brillante che le regali. Genitori che diffidenti lo accolgono col sorriso salvo poi chiedere in giro ad amici di famiglia cosa ne pensino e alle amiche di lei: “Ma la tratta bene? La vedete felice?”. Gente del paese infastidita dal chiasso, dal macchinone di qualche camorrista parcheggiato male, salvo poi rendersi conto che è quello del fidanzato che è entrato in casa, e curiosa perché arriveranno le telecamere e dev’essere pronta a dire che  Maria Rosaria è tanto una brava ragazza e che se la merita tutta questa fortuna. Salvo poi pensare nelle loro case che Maria Rosaria, ‘a nipote do’ verdummar’, si è rubata il marito di un’altra, mentre nasceva il secondo figlio che non crescerà con il padre, che il padre può avere anche i soldi ma l’affetto dei figli non lo compri, che lei chissà cosa gli avrà dato per attirare un ragazzo tuttocasaechiesa e farlo diventare tuttocasaechiesaecommara, che mo’ la vuole portare pure fuori San Marco strappandola alle sue radici e alla sua famiglia e che il povero disgraziato che stava con lei prima,  che sicuramente si farà vivo presto da una Barabara D’Urso che già si sfrega le mani, era tanto un grande faticatore e lei l’ha rifiutato per il successo.

Sparleranno tanto. Come in tutti i ridenti paesini di provincia. Poi è di quelli che pregano quando entrano in campo, parlano di Dio ogni due minuti e seguono un’altra chiesa. E’ un invsasat! E non potrà mai sposarsi in chiesa che lui è un divorziato. In realtà non lo è ancora. E chissà quanti soldi gli chiederà la moglie. Poi uno cha ha tradito una volta vuol dire che ha il vizio e Maria Rosaria ‘a nipote do’ verdummar’ tornerà con una mano avanti e una mano indietro. Sparleranno tanto, ve l’ho detto!

In tutto ciò, non può non venire in mente, una grande canzone “Fidanzati in casa” di un grande cantautore che è Tony Tammaro. E non posso non immaginare Edinson che la accompagna una sera al portone e lei gli dice che è giunto il momento di andare a parlare in casa. Quando il povero Edinson realizza che questo comporta anche portare le paste la domenica, cerca un accordo pre-fidanzamentoincasa per cui le paste le porta di domenica quando ci sono gli anticipi, il sabato quando si gioca di domenica. Arrivato in casa, Edinson è costretto ad accompagnare la dolce fanciulla alle otto precise, altrimenti lo gnoro va a “Chi l’ha visto?”. E poi immagino che lei  gli dica, come nella canzone: “Abbast’ ca’ po’ me spus’…”  In questo preciso istante vedo Cavani vacillare come non ha mai fatto, a torto, davanti ad un calcio di rigore. Guarda lo gnoro, la gnora, gli zii, i nonni, le paste, la fedina da 20000 euro appena regalata, i festoni,  le luci, poi lei che gli sussurra di nuovo: “ Abbast’ ca ‘ po’ me spus’..”  E a quel punto…Scappa!!Matador! Scappa!!

Ecco. Cavani entra in casa. Dite davvero che c’è  da essere più tranquilli?!

 

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