L’editoriale di Alessia Bartiromo: “Giorni di Champions, di canzoni, di ricordi e di speranze”

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Giorni di Champions, giorni di ricordi e di emozioni. Nonostante in questa stagione il Napoli abbia disputato solo l’Europa League ed anche in maniera piuttosto disastrosa, è impensabile non lasciarsi andare al vortice di bel calcio che dispensa ormai ogni anno una delle manifestazioni di calcio più blasonate e spettacolari del mondo, la Champions League, vetrina dei migliori top club europei soprattutto nelle fasi finali. Sarà perchè sono un’inguaribile romantica ma dal 15 marzo 2012, il giorno dopo quella sfortunatissima Chelsea-Napoli che vide la pazzesca eliminazione degli azzurri proprio per mano dei futuri campioni d’Europa, accendo la tv durante la diretta tv di queste gare solo dal calcio d’inizio, evitando volontariamente quello splendido rito del jingle della competizione, con le squadre schierate a metà campo con gli occhi lucidi che immaginano cosa potrebbe succedere nei seguenti 90 minuti o poco più di gioco.

I ricordi legati a me ed a quella canzoncina sono ancora troppo forti e vividi e fa un male fisico e spirituale non vedere Cavani e compagni a centrocampo attori di uno spettacolo come pochi, con un contorno di 70.000 cuori pulsanti e trepidanti che si lasciano andare ad un unico e fortissimo “The Chaaaampions”, quasi a buttare via insieme alla voce tutti i soprusi, i dolori e le ingiustizie subìte calcisticamente nell’ultimo ventennio, che ha visto il club azzurro quasi sempre protagonista in negativo del calcio italiano, almeno fino all’avvento di Aurelio De Laurentiis. Ricordo come fosse ieri, che ai primi anni di serie A dopo il fallimento e la retrocessione a tavolino in serie C, dicevo spesso a mio padre: “Vedrai che ci torneremo in Champions League e quel giorno sarà stupendo, scommetto che piangerò di gioia”. Non che non fossi di lacrima facile al San Paolo, sia ben chiaro. Nella vita non mi commuovo quasi mai ma quando c’è di mezzo il calcio, ancor più quello tinto di azzurro, le mie emozioni più recondite si palesano ed è giusto non trattenerle. Eppure quella musichetta ha sconvolto la mia vita, più precisamente dal 27 settembre 2011.

Napoli-Villareal, tutto pronto per la prima casalinga in Champions. Il “San Paolo” è ordinatissimo e bellissimo, il pubblico è quello delle grandi occasioni. Un secondo di silenzio, i raccattapalle agitano il telone con un grande pallone a centrocampo, i due team sono disposti e parte il jingle. Irripetibile, impronunciabile eppure maestoso, stupendo. Scendono copiose le lacrime fino a quel “The Chaaampioooons”, la ciliegina sulla torta. E così si va avanti, come una droga. Non puoi fare a meno di risentirla, di rivivere quelle emozioni e quel momento, di contare i giorni che mancano a quando la risentirai e la ricanterai. Così anche il 18 ottobre ed il 22 novembre 2011 contro Bayern Monaco e Villareal fino al 21 febbraio 2012, il giorno di Napoli-Chelsea. L’ultima volta di quella canzoncina al “San Paolo” e tra tutte la più bella perchè erano gli ottavi di finale, ad un palmo di mano da giocatori che fino a quel momento la maggior parte dei tifosi partenopei avevano visto solo in tv, me compresa. Ricordo che quel giorno non volevo piangere, ero troppo ansiosa e nervosa, già in clima partita. Eppure, presa da una splendida coreografia in curva B e dallo stadio esaurito in ogni ordine di posto, ancora una volta non riesco a farne a meno. Il “The Champions” forse più sentito, quello della consapevolezza di essere forti e di voler scrivere un altro pezzo della storia del Napoli, prima di una grande, immensa impresa. Guardo il mio fidato amico con me in questa irripetibile avventura azzurra ed ugualmente con gli occhi lucidi e penso di aggiungere anche questa serata tra le più belle della mia vita.

Domenica a San Siro contro il Milan si giocherà per un altro pezzo di storia, per tante altre serate ed emozioni da vivere e da cantare nel tempio del calcio di Fuorigrotta. Così come Mazzarri, anche io ho le idee ben chiare: voglio tornare ad accendere la tv dall’inizio della diretta di una gara di Champions League, non voglio più soffrire aggirando il problema. Voglio rivedere le maglie azzurre intorno a quel telone ondeggiato a centrocampo, voglio nuovamente sentire i tifosi napoletani urlare a squarciagola quella canzone. A Milano per vincere senza aver paura di riuscirci, per costruire una nuova stagione ricca di momenti indelebili e puntare a nuovi ambisiosi traguardi. Il Napoli ed i napoletani lo meritano, sono le emozioni più belle che si possano vivere in uno sport già ricco di passione come il calcio e che con l’apporto degli unici tifosi partenopei e di una squadra capace di ogni impresa, assumono un valore davvero come pochi.

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