Tutti all’ “Inferno”

editoriale_carlo_letteraBugiardi fino all’esasperazione, indolenti nel pensiero con la trita scusa della tirannìa del tempo. Ogni tifoso, per statuto ontologico, risolve la sua identità nell’assimilazione, ossia nella ripetitività degli schemi concettuali appresi da bambino. Ogni novità viene così riformulata partendo dal dato già acquisito nel passato, e viene letta secondo una griglia interpretativa che deve consentire la minor fatica, il minimo disorientamento percettivo.

Ecoo un esempio esplicativo delle modalità di navigazione mentale rivolte all’economizzazione del pensiero: ” Da piccolo ho notato che la maggior parte di coloro che pulivano i vetri ai semafori erano polacchi..ora per me un polacco è un indviduo dedito a tale pratica”.
Quando quest’uomo s’imbatte in una circostanza che forza il suo pre-giudizio (incontra per esempio un polacco filosofo), resisterà in ogni maniera all’assalto del cambiamento di posizione concettuale, inventerà mille scuse e altrettanti sotterfugi per evitare che il suo schema assimilato vada in frantumi.
Perchè in fondo perdere un pre-giudizio è perdere parte della nostra identità.

La mente del tifoso funziona secondo queste modalità. Ha un’opinione negativa su Mazzarri? La porterà con sè in ogni circostanza, scontrandosi ogni volta con la nuova realtà che gli suggerirebbe un riorientamento del pensiero. Il Napoli vince 85 partite consecutive? E’ fortuna, è merito di Cavani, di Hamsik, del vento a favore, del calore del pubblico. Questo tifoso non considererà mai la possibilità di un ripensamento del suo pre-giudizio sull’allenatore, e quando la realtà lo inviterà a riformulare la sua convinzione cercherà di trovare altre spiegazioni che non intacchino il suo assunto pre-costituito.

Costoro non hanno la capacità dell’apprendimento. Apprendere significa accomodare, ossia riuscire a modificare gli schemi precostituiti e protettivi. E’ più facile ed economico adagiarsi nell’abitudine della ripetitività, il pensiero automatico non implica sforzo e ci rende l’illusorietà di una forza che in fondo è debolezza estrema.

Per un tifoso del Napoli Maradona sarà sempre il più forte, anche se tra 30 anni dovesse nascere un calciatore “oggettivamente” più forte di Maradona. Egli è abituato a pensare secondo questo schema interpretativo. Ogni realtà che minaccia il suo assunto sarà rigettata, neutralizzata attraverso scuse e posizioni difensive tese a far sopravvivere la sua visione abitudinaria delle cose.

Ecco perchè tutti all’Inferno. Tutti, compreso me che scrivo. In realtà anche quando ci vantiamo orgogliosi di aver cambiato idea, lo facciamo dietro costrizione di un evento che non può essere ignorato, e malediciamo quell’evento che ci ha “costretti” ad abbandonare la nostra vecchia e sicura posizione. Da quel momento il nostro desiderio maggiore è che si verifichi un altro evento che ci riporti indietro, all’idea che eravamo stati costretti ad abbandonare.

E’ così che un detrattore di Mazzarri, il quale dopo una realtà oggettiva di strepitosi risultati è stato costretto a rivedere il suo schema interpretativo-negativo sull’allenatore,rovesciandolo in positivo, attende con ferocia brama le prossime sconfitte, solo per tornare al suo vecchio pensiero, e rivendicare la verità del suo primo assunto, ossia del pre-giudizio.

Ecco perchè tutti all’Inferno, bugiardi alla realtà, custodi di pre-giudizi che opprimono ogni intelligenza e ogni possibilità di salvezza. Non solo su Mazzarri, ma soprattutto in merito alla nostra città, sempre insozzata dai pre-giudizi dei suoi stessi figli.

Tutti all’Inferno!!!

Carlo Lettera
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