Napoli, domani non tirarci lo scherzo

carnevaleDel Carnevale sappiamo già tutto, fedeli assertori di un calendario liturgico che impone, almeno fino a Martedì, sontuose abbuffate.
E noi siamo rispettosi della tradizione pacchiana, della lasagna e delle polpette affogate prima e strangolate dopo.

Questi giorni sentenziano la pancia piena, il grasso e la perforamance mandibolare. Ingoiare e ingoiare di tutto, come il buon Pantagruel.

E noi il Carnevale lo prendiamo sul serio, siamo ortodossi nell’onorarlo. Domani, nella sfilata dell’Olimpico, pretendiamo tutte le portate che l’Iddio comanda: antipasto, lasagne, braciole, polpette, migliaccio, chiacchiere…e non solo, si deve chiudere con un’innaffiata di fatti.

Domani come antipasto mi accontento di una giocata di Hamsik, la lasagna la deve preparare Mazzarri, delle braciole mi fido dello spago di Pandev, per le polpette, bhè, sarei banale e scontato. Il migliaccio lo inforna Zuniga mentre le chiacchiere le lasciamo a Petkovic alla fine del pranzo.

Questo deve essere il nostro Carnevale; lasciamo perdere il prosieguo liberatorio del ribaltamento dei ruoli. Se rispettassimo anche quello allora da un lato dovremmo ammettere di agganciare la Juve, ma come rovescio ammettere l’altrettanto carnevalesca possibilità di perdere la maschera a Roma, e proprio sul più bello.

Di scherzi non ne vogliamo sentire parlare, il nostro Carnevale si ferma alla tavola…

Carlo Lettera
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