Edu, matricola o meteora?

Edu Vargas deve prendere una bella decisione. Qualcuno dice che in allenamento faccia faville, cose mai viste. Le prestazioni in campo, al contrario, lasciano spazio ad un giocatore troppo spesso abulico, lezioso, svogliato. Il tocco ce l’ha, e si vede. Ma non basta. Soprattutto in una piazza come Napoli, dove, se fai una tripletta sei l’erede di Lavezzi e se fai una partita come quella di ieri sera sei da dare via a gennaio. Subito.

Mazzarri, molto spesso criticato, è stato almeno coerente in questo; spazio ai giovani in coppa. E allora la trasferta con Psv poteva passare come una partita no, ma quella di ieri, forse, è andata anche peggio. Mai un dribbling, mai un lancio, uno scatto, una sorta di presenza in partita. Molti si sono accorti di lui quando ha lasciato il posto al Matador. E le differenze si sono subito fatte sentire.

Siamo certi, mossi anche dalla speranza, che il vero Edu sia quello della tripletta e non la brutta copia nelle ultime due apparizioni europee. Ma, la nostra rimane solo una speranza. Sta al cileno metterci quella cattiveria giusta, quello spirito liberatorio che potrebbe trasformarlo in un top player degno di giocarsela con i titolarissimi. Anche perché gennaio si avvicina, e la pazienza dei tifosi, soprattutto da queste parti, non è mai stata – come dire – “lungimirante”.

Raffaele Nappi

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