Corri, Matt, corri…

Di normale c’è un campo verde e una serie di ragazzini che si preparano. Una maestra è pronta a dare il via. Partiti. I ragazzini devono rimanere nelle loro corsie dipinte nell’erba; vince il primo che compie due giri. È la gara dei 400 piani ai giochi della gioventù all’Istituto “Colonial Hills” di Worthington (Ohio) .

Le mamme dei bambini sono tutte al centro della pista, a spronare i propri beniamini. Matt parte come tutti gli altri. Ma appena qualche metro dopo rimane indietro. La sua andatura è claudicante, sembra stia per cadere ad ogni passo. Ma non molla. Quando i suoi compagni sono già alla fine del primo giro lui è ancora alla curva dei 50 metri. Gli altri bambini non si girano, anzi. Lo doppiano. Arrivano al traguardo stanchi e felici. Matt, invece, è ancora lì. Non ha nemmeno concluso il primo giro. I bambini, si sa, sono gli esseri più veri; e così, si rendono conto che c’è ancora qualcuno in pista, ancora lì, a correre. Matt sembra quasi stia per fermarsi, la sua andatura rallenta. Poi accelera improvvisamente. Qualche bambino gli si fa vicino, lo incoraggia. Gli altri lo seguono. E così, Matt, conclude il percorso come  un profeta, un piccolo uomo a capo di una nazione. Un piccolo miracolo di tenacia. Gli attimi finali sono i più belli per Matt. Amici, genitori, insegnanti; tutti lo sostengono e lo spingono fino al traguardo. Un miracolo di tenacia.

Sì, perché Matt è affetto da una grave forma di paralisi spastica cerebrale. I suoi movimenti sono scomposti ed incontrollati. Eppure, Matt ha deciso di partire lo stesso, di gareggiare con i suoi compagni. Chiunque, chiunque avrebbe mollato dopo la prima curva. Chiunque si sarebbe fermato, respinto dalla fatica e dallo sconforto. Matt non l’ha fatto. Ha continuato a correre, fin quando i suoi amici gli si sono piantati alle spalle, gridando “Let’s go Matt, let’s go!”. Uno spettacolo unico. Un bambino disabile che è arrivato ultimo nella corsa, osannato come il migliore. Una storia di tenacia e orgoglio che riguarda ognuno di noi. Perché Matt non ha mollato, e, nel suo piccolo, è diventato un eroe.

Raffaele Nappi

Guarda il video http://www.youtube.com/watch?v=O4ibs6abjss

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