Una vittoria da terzo posto. A Udine per riscattare Londra

Chiusa la pagina forse più amara della storia recente del Napoli, è il momento di guardare avanti e pensare all’incombente impegno di campionato, dove c’è ancora tanto da conquistare. Si riparte da Udine, per esibire quella personalità e quel carattere che servirebbe non solo nelle partite come quelle di Londra, ma forse ancor di più per rialzarsi immediatamente dopo un brutto scivolone.

La trasferta di Udine, in questo senso casca come il cacio sui maccheroni. Non c’è nulla di meglio, infatti, che giocare contro una squadra tosta, quale l’Udinese, per mantenere alta la concentrazione. L’Udinese non la si scopre certo oggi; non più solo la provinciale che sta azzeccando la stagione perfetta, ma una realtà consolidata ormai da anni, capace di rinnovarsi anno dopo anno nonostante ceda, ogni estate, i suoi pezzi migliori.

Così come gli azzurri, i friulani vengono da una delusione in campo europeo avendo chiuso, per quest’anno, la loro esperienza continentale, in Europa League, per mano del Twente. La stanchezza si farà sentire ed inoltre, lo stato di forma degli uomini guidati da Guidolin non sembra più brillante come qualche mese fa. Ciò nonostante il Napoli commetterebbe un errore fatale se dovesse pensare di avere vita facile al Friuli così come sarebbe illogico pensare già all’imminente semifinale di Tim Cup della prossima settimana.

Mazzarri dovrebbe optare per un turnover per certi versi forzato. Maggio e Lavezzi sono fermi ai box dopo la partita con il Chelsea, e dunque Dossena e Pandev, verosimilmente i probabili sostituti, sono pronti a scaldare il motore per giovare alla causa azzurra. Ci si aspetta tanto dal laterale di Lodi, uno dei tanti ex di turno, assolutamente disastroso a Londra e protagonista di una preoccupante involuzione tecnico-tattica che gli ha tolto anche le mostrine da titolare, finite sulle spalle di Zuniga.
Anche il macedone è chiamato al riscatto dopo la piccola polemica innescata al suo ingresso in campo a Stamford Brifge. La speranza è la carica del ragazzo possa trasformarsi in energia positiva, e non in un ulteriore focolaio che non gioverebbe ne a lui, tanto meno alla squadra.

Se il Napoli deve rinunciare a Maggio e Lavezzi, anche l’Udinese ha le sue defezioni e di tutto rispetto. Guidolin non potrà contare infatti su Benatia e Basta, pilastri fondamentali della difesa bianconera, così  come è in dubbio anche Pablo Armero, il formidabile cursore mancino colombiano che, giocando, potrebbe scontarsi contro Zuniga, in un duello “Made in Colombia” ad altissima velocità.

Come le partite contro Cagliari e Chelsea hanno dimostrato, il comparto difensivo va ridisegnato. Sette reti subite in due partite sono davvero tante ed andandole ad analizzare, si evince che almeno l’80% di esse erano evitabilissime. Stasera ci sarà un certo Di Natale da tenere d’occhio ed è chiaro che le lacune emerse nelle ultime due partite dovranno essere ridotte al minimo per neutralizzare colui che l’anno scorso, con una tripletta, stese gli azzurri.

Di Natale, figlio di una generazione di calciatori napoletani che, giovanissimo, ha lasciato Napoli per cercare fortuna in provincia. Partito da Empoli, si è consacrato ad Udine ed è probabile che nel sodalizio bianconero chiuderà la sua brillante carriera farcita da più di 100 gol in Serie A, traguardo tagliato solo da pochi giocatori. La speranza è che stasera il bomber napoletano si ricordi delle sue origini e rimanga tranquillo ed incappi in una delle sue rare giornate no.

Per il Napoli, invece, la speranza è quella di ripetere la fantastica prestazione di Udine della stagione 2007-2008, la prima in A del Napoli targato De Laurentiis. Fu un sonante quanto indimenticabile 5:0; biglietto da visita che il Napoli consegnò al campionato nella quale Lavezzi segnò il suo primo gol di Serie A. Naturalmente non ci si attende una goleada di tali dimensioni, ma vincere questa partita sarebbe davvero importantissimo, alla luce dei risultati che si sono materializzati nel pomeriggio.

Vincere vorrebbe dire agganciare il terzo posto,  scavalcando la Lazio uscita sconfitta da Catania, e distanziare oltremodo l’Inter all’ennesimo stop, fermata in casa dall’Atalanta in un pareggio a reti bianche. L’occasione si presenta ghiotta e sarebbe davvero l’ennesimo peccato non sfruttarla a dovere. In campionato si è già regalato abbastanza, ed ora è il momento di vestire i panni del cinismo, lasciando da parte quella “generosità” per cui nessuno ringrazierà mai.
In bocca al lupo.

Probabili formazioni

UDINESE (3-5-1-1): Handanovic; Ekstrand, Danilo, Domizzi; Pinzi, Fernandes, Pazienza, Asamoah, Armero; Fabbrini; Di Natale.   A disp: Padelli, Coda, Pasquale, Pereyra, Abdi, Floro Flores, V. Barreto

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Britos; Zuniga, Inler, Dzemaili, Dossena; Hamsik, Pandev; Cavani.
A disp: Rosati, Fernandez, Aronica, Fideleff, Gargano, Dezi, E. Vargas

ANTONIO SALVATI

 

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