La Champions dipinta di Azzurro

La Champions dipinta di Azzurro
di Bruno Marra

Ci stavano una tedesca, un’inglese e una spagnola. Non è una barzelletta eppure ci siamo divertiti da matti. Dal 14 settembre al 7 dicembre, tre mesi di emozioni struggenti vissute in apnea. La prima volta del nuovo Napoli nell’Europa dei Campioni, splendida da raccontare, impossibile da dimenticare, ancora viva e intensa da sognare.

Il 25 agosto le palline della fortuna girano nel lusso di Montecarlo. Ma non ci va di lusso. Il Napoli entra nel gruppo A con Bayern Monaco, Manchester City e Villarreal. L’impatto è da paura. Lo chiameranno il Girone della morte. Il tam tam sembra un rito funebre. Oggi sto tanto allero che quasi quasi me mettesse a chiagnere… Molti pensano che San Gennaro abbia prolungato le ferie. Ma mai maledire le difficoltà, perché sono proprio quelle che ti conducono verso la Felicità.

Napoli sbianca ma poi gonfia il petto, memore di millenni di orgoglio mai sopito. Noi siamo il Regno dei Borboni, quello della nobiltà partenopea. E se i piemontesi non avessero trasformato Francesco II in “Franceschiello” col vil denaro della corruzione, oggi sarebbe tutta ‘nata storia. Ma conosciamo bene le rivoluzioni, ci siamo tolti di dosso barbarie e dominazioni. Abbiamo fatto le quattro giornate. Adesso datecene altre sei, che la leggenda ce la scriviamo ancora noi…

Il 14 settembre è la data con la X su tutti i calendari azzurri. Debuttiamo a casa degli inglesi, al City of Manchester, lo stadio dell’Etihad la flotta aerea dell’Impero di Mansour. I bookmaker non ci danno neppure un euro in mano. Napoli è frastornata, ebbra di attesa ma anche pregna di ansia. La città è deserta poco dopo le 8 di sera. Nell’aria c’è il silenzio spezzato solo dall’eco delle televisioni. Lavezzi fa assaggiare la polvere, li salta tutti e chiude all’incrocio: traversa! La solita sfortuna! Ma no! Ridiamo amici miei che il meglio deve ancora venire. Maggio parte da casa sua, spezza le lancette dei Citizen e arriva fino al cuore della City, tocco per Cavani che battezza la sua prima giovinezza in Champions nell’urlo dei napoletani. Il boato della terra arriva fino a Buckingham Palace e scuote le campane di Westminster. God save the Warriors! Manchesteroi. I Guerrieri siamo noi!

Il City pareggia nel finale ma vibra e rischia di spezzarsi come una corda di violino. Lì il Napoli capisce tutto. Il ballo della debuttante diventa un Tango strascinante. Se questo è il tavolo delle grandi, fateci spazio che ci mettiamo l’abito elegante…

Il 27 settembre c’è il debutto del San Paolo sotto le stelle dei campioni: Napoli-Villarreal. E non basta HD, 3D e tutte le dimensioni del mondo per capire che cos’è l’alchimia di Fuorigrotta. Per la prima volta uno stadio s’inventa l’accompagnamento alla musichetta Champions ed il finale da brividi diventa: “Decempions!” cantata da 60mila fratelli. Gargano e Lavezzi si guardano in faccia e sorridono di ardore: grazie per questa maglia, per questa gente, per questo amore.

Li asfaltiamo in 20 minuti. Hamsik segna di biliardo e per la prima volta trascura il ciuffo e mette le mani alle orecchie. Il tuo urlo è il nostro urlo Marek! Palla al centro e Lavezzi fa i buchi a terra. Rigore! Il Matador infila gli spagnoli nell’Arena. Torero, torero, olè!

E’ la prima vittoria del Napoli nella storia della Champions League. E adesso arriva l’Armata teutonica. Il 18 ottobre: il San Paolo mormorò, non passa lo straniero. Segnano prima loro, subito. Ma chi ha paura di morire, muore due volte. Il Napoli sbatte in faccia al Bayern la sua irriverenza. Maggio attraversa l’orizzonte, il Top Gun azzurro sale in volo planare, attraversa il muro del suono e va a fare l’inchino sotto la Curva in delirio. Uno a uno. I tedeschi non muoiono mai? E neppure i Pirati! In apertura di secondo tempo Gomez va a tirare un rigore costruito sull’ipotenusa dall’arbitro portoghese Benquerenca. Morgan chiude l’angolo di 90 gradi, aggancia il pallone con l’uncino ed esulta col pugno al cielo. Napoli-Bayern 1-1, gol di Maggio e De Sanctis!

Napoli imbattuto dopo 3 giornate. La città è in fermento. Ma ora si va in terra di Germania, jawhol! E’ il 2 novembre, il giorno successivo a Tutti i Santi. Quelli che vengono giù dal calendario dopo 40 minuti: il Bayern è avanti 3-0. Farà pure freddo, ma il cappotto lo andate a fare a qualcun altro. Perché questa è la notte di Federico Fernandez, un obelisco di 22 anni che fa tremare i polsi ai tedeschi e mette i termosifoni nella curva napoletana. Il Flaco diventa Falco e vola nel cielo della Baviera per ben due volte: 3-2! Nessuno aveva ancora segnato due gol in una sola partita all’Allianz quest’anno. Teutonici loro, leoni noi!

Perdiamo, ma aver spaventato il Bayern ci dà una certezza inossidabile. Intanto il Manchester vince al 93esimo col Villarreal con l’ultimo gol di Tevez, il dissidente. E apre le porte alla Grande Sfida. Napoli-City: uno è di troppo. Il San Paolo è la Collina degli Stivali. Si gioca il 22 novembre. La fantasia disegna il match come la disputa tra Davide e Golia. I Guerrieri contro i Miliardari. La fionda ce l’abbiamo noi e scagliamo la prima pietra con uno splendido colpo di nuca di Cavani. Pareggia Balotelli e fa il grugno duro, a distanza di sicurezza di chi non può appenderlo al muro. Il tempo è galantuomo. Cambiamo campo ed arriva il Cavani bis, tiro al volo che sfonda il sismografo di Fuorigrotta. Napoli è l’epicentro della Gioia. Finisce così. L’urlo di Fuorigrotta esplode come un orgasmo. Sex and the City. Salam Aleik! Gli Emirati sono qua, fate onore a Pasqualino Maragià. Orgoglio, virtù e genialità fanno veramente l’uomo ricco. Il cielo d’Europa illumina il sorriso di Totò Sceicco!

Ne manca una sola per il Trionfo. Ed è la Corrida. Napoli si sveglia con un solo pensiero: vamos a ganar nell’Arena del Madrigal. E così va. La data è già mito: 7 dicembre 2011. La città trattiene il fiato. Dopo un’oretta di passione Mazzarri dice a Nilmar: fatti più in là. Ed è la scossa. Gokhan esprime il primo desiderio con un gol che vale il ruggito del Re della Foresta. E poi Marek la chiude così come l’aveva aperta da Fuorigrotta a Vila Real. E’ azzurra la movida, nel balsamo della torcida. Apriteci le porte della Gloria. E’ la notte delle stelle, è la notte della Storia.

Avanti Napoli! Ci rivedremo con il Chelsea il 21 febbraio. Una settimana dopo San Valentino il San Paolo sarà ancora la culla della Passione, Fuorigrotta in un solo Osanna, il battito di sessantamila cuori e una Capanna.

Perché questa è la nostra favola, fratelli di arte e rivoluzione. Ed in questi giorni che spalancano la porta dell’amore, stringiamoci forte come solo noi sappiamo fare. In un abbraccio o in una lacrima, in una preghiera o in un sussurro. Siate felici, il nostro cielo sarà sempre azzurro…

Fonte: SSC Napoli

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