Matrimonio al Maradona, il racconto dello sposo: “Niente di programmato! La gente allo stadio era incredula”

Napoli-Sassuolo non verrà ricordata solo per il sonoro punteggio di 4-0 in favore degli azzurri, quel sabato pomeriggio alle 15:00 resterà indelebile anche nella mente di due tifosi speciali che hanno deciso di festeggiare il loro matrimonio al Maradona tra lo stupore della folla. Un racconto bellissimo quello che Luigi ha raccontato ai nostri microfoni, lui e sua moglie Annalisa si sono resi protagonisti di una vera e propria favola.

Dopo le tantissime proposte di matrimonio negli stadi, il Maradona diventa location di festeggiamenti per i due freschi sposi. Di seguito il racconto della folle giornata vissuta da Luigi insieme alla sua Annalisa:

Sabato è stato proprio il giorno del matrimonio?

“Sì, infatti ci siamo sposati al comune di Qualiano alle ore 11:00 e come sempre accade abbiamo tardato con il Sindaco che ci attendeva. Una volta arrivati io chiedevo al sindaco di sbrigarsi perché poi sarebbe iniziata la partita tra Napoli e Sassuolo. Abbiamo organizzato un piccolo buffet all’uscita dal Comune e poi ci siamo messi subito in auto per andare a Napoli a scattare delle fotografie nelle zone di Mergellina ma il traffico per la partita ci aveva fatto tardare e quindi sono stato preso dall’ansia di non riuscire a vedere la gara”

Sposi in Napoli-Sassuolo: il racconto di Luigi

Andare allo stadio non era affatto programmato, avendo la cerimonia dei festeggiamenti la domenica è stato possibile, ti confesso che se avessimo dovuto festeggiare il sabato non sarebbe potuto accadere, non oso immaginare tutti i parenti al ristorante che non ci avrebbero visto arrivare”

All’esterno del Maradona io ero preso dalla foga dell’inizio della partita e scherzando con mia moglie le ho detto ‘parcheggiamo e andiamo allo stadio a vedere la partita’, lei ha preso seriamente le mie parole ed io non ho esitato un attimo a comprare i biglietti online. Solitamente vedo le partite nei distinti, ma a poco più di un’ora dal fischio d’inizio l’unico settore disponibile era la Curva A inferiore. La gente all’esterno dello stadio era incredula, non poteva pensare che saremmo dovuti entrare allo stadio, inizialmente credevano che noi dovessimo scattare solo delle fotografie.

“Prima dell’ingresso però ci è venuto un certo languorino e abbiamo deciso di mangiare un panino al McDonald di fronte lo Stadio Maradona, inutile dirti che tutti quelli che ci vedevano ci chiedevano foto oppure ci riprendevano con i cellulari. Anche la polizia all’ingresso dei tornelli non poteva credere a quello a cui stava assistendo. È stato tutto nuovo anche per noi, ma io personalmente sono un tipo di persona che non si fa problemi in nessuna occasione”

Il vostro amore per il Napoli lo avete condiviso già prima del matrimonio?

Mia moglie è tifosa, ovviamente non come me, però da inizio campionato l’ho portata due volte al Maradona. Lei è veramente speciale, mi accontenta su qualsiasi cosa e confesso che è una cosa rarissima. È sempre con me, altrimenti non saremmo neanche entrati a vedere la partita (ride ndr)”.

Curva in delirio per Luigi e Annalisa

Qual è stata l’accoglienza e le sensazioni provate all’arrivo in Curva?

“Appena abbiamo messo piede in Curva inferiore quello che è successo è stato incredibile. Tutti, nessuno escluso, ci hanno ripreso con i telefonini ed hanno iniziato a cantare per noi. La cosa più inaspettata sono stati i fotografi dello stadio, nonostante stesse giocando la partita, sentendo il frastuono che arrivava dal nostro settore si sono girati ed hanno iniziato a fotografarci da bordocampo”

Luigi e Annalisa all’arrivo in Curva A inferiore

Tra 9 mesi ci risentiamo quando nascerà il piccolo Kvicha?

“Non sarebbe strano, dato che noi siamo amanti della lettere “K”, non a caso mia figlia si chiama Kayla ed il nostro cane invece Kataleya. Non mi meraviglierei se potesse arrivare un altro nome con la lettera “K” in famiglia”

Chi vince lo scudetto?

“Voglio rispondere a questa domanda. Tu ti addormenti tutte le sere giusto? Io mi sono addormentato ad agosto e voglio risvegliarmi a giugno!”

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Giuseppe Ferrante

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