Gattuso: “Speriamo di poter dedicare un trofeo a Maradona, adesso sta con mia sorella. Ho visto una squadra migliore rispetto alla gara di andata”

Al termine del match Napoli-Rijeka, Gennaro Gattuso è intervenuto ai microfoni di Sky. Di seguito quanto evidenziato:

“Cosa provi?
Tanti bei ricordi, ho avuto la possibilità di parlare con Maradona e di cenare anche con lui. È morto, ma non morirà mai perchè ha fatto tante cose straordinarie. Sicuramente ha sbagliato nella vita privata, ma per quello che ha fatto rimarrà sempre vivo. Mi dispiace. Già ieri si vedeva che la città respirava un’aria diversa dal solito. Diego è uno di un altro pianeta. Rammarico? Qualche scarpata ai giocatori.

È andato a far compagnia a mia sorella.

Cosa ha detto ai giocatori nel post partita e come affronterete le giornate?
Abbiamo il dovere di lavorare, e dobbiamo continuare a farlo. In città se ne parlerà per tanto tempo. Giocheremo ogni tre giorni, lo rispetteremo sperando di poter dedicargli un qualcosa di importante.

Avete cambiato tanto tatticamente? Che segnali la squadra ha dato?
Ghoulam ha fatto molto bene, lavora con continuità. Le partite sono tutte difficili. Oggi molto meglio rispetto alla partita dell’andata. Abbiamo perso tante palle perchè volevamo imbucare e palleggiavamo dietro.

Hai esternato le tue sensazioni ai tuoi giocatori prima di ciò che è successo ieri? Come li hai visti dopo il discorso?
Sono state dette tante cose non vere, non litigo con i giocatori. Gli ho detto che non bisogna giudicare i compagni quando si sta sotto e fare i professorini. Veniamo da 8 vittorie e 3 sconfitte, se qualcuno pensa che siamo il Barcellona, va bene. Possiamo anche perdere ma voglio vedere la mentalità di aiutarsi e giocare da squadra.

Diego non è stato solo quello che ha vinto due scudetti, lui è l’orgoglio di questa città. Non era solo un calciatore, era quello che ci metteva sempre la faccia. Ha fatto sognare un popolo intero. Non so se è più importante San Gennaro o Diego Maradona per i napoletani, penso più il secondo.

Napoli è una città particolare. A me sembra di vivere in Brasile. C’è sempre odore di cibo, un’atmosfera incredibile, c’è sempre gioia. La gente mi assomiglia. Io sono rimasto terrone dentro anche se vivo da tanto tempo al nord”.


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