Castel Di Sangro, De Laurentiis: “Quest’anno sarà un Napoli ‘Osimheniano’. Juventus alla terza giornata? Anche a loro toccherà incontrare noi”

Cari lettori di SpazioNapoli benvenuti alla diretta testuale del convegno “Una questione di gusto”, in diretta dal ritiro del Napoli a Castel Di Sangro. Al convegno parteciperà il presidente Aurelio De Laurentiis oltre ad alcune eccellenze del settore enogastronomico. Di seguito le dichiarazioni del presidente azzurro evidenziate dalla nostra redazione:

“Il calendario del Napoli? Mi sembra che finalmente abbiano eliminato tutte quelle problematiche che nel passato ci vedevano sempre diatribare in casa nostra. È ovvio che non abbiamo ancora le squadre con le quali competeremo a livello europeo, in Europa League, quindi non so ancora calibrare la situazione. È stato utilizzato un principio logico finalmente, ma in Italia ci vogliono 20 anni per avere un qualcosa che risponda ai principi di razionalità, è un guaio”.

“Juventus alla terza giornata? Anche loro incontreranno noi, ne parliamo sempre come se fosse un mostro sacro, ma mi sembra che nelle partite importanti, come in Coppa Italia, già un paio di volte sia andata bene al Napoli”.

“Nel 1889 la pizza diventa finalmente quella che conosciamo oggi, con il tricolore: mozzarella pomodoro e basilico. Non so per quale motivo, si crea sempre una contrapposizione tra pizza romana e napoletana: è una grande caz***a. La pizza è pizza, ognuno la fa come vuole”.

“L’agricoltura è stato un punto fermo del nostro paese, ma spesso dimenticato. La professione del contadino è estremamente elegante, devi sapere una moltitudine di cose per fare il contadino. Non baratterei mai la libertà della natura, con il fare l’impiegato in una fabbrica. La politica ha scoperto il Made in Italy solo quando c’è stato l’EXPO. Il nostro paese ha storia, turismo, arte, moda e soprattutto cibo. Il DOP, l’IGP, il DOC, sono una marea di ca****e. Se prendo i semi di un pomodoro, come il famoso cuore di bue Sorrentino, e lo pianto a Los Angeles, avrà un sapore incredibile”.

“Noi siamo quello che mangiamo. Purtroppo non viene insegnato nelle scuole ciò che fa bene e ciò che fa male. I genitori, distratti dalle proprie attività lavorative, danno qualsiasi cosa ai propri figli. Il problema è culturale, i genitori sono dei poveri ignoranti. La donna sente come un peso, culturalmente, il dover cucinare. Come fosse un loro dovere che non vogliono compiere. Forse negli uomini c’è una maggiore capacità riflessiva, o magari creativa, istintiva. Il ruolo della madre di famiglia, della cuoca, è il ruolo più antico del mondo, è una cosa splendida”.

“Nel calcio ho voluto supervisionare in prima persona l’acquisto della materia prima. Ho fatto grosse litigate con alcuni allenatori, perchè si lasciava troppa libertà nella scelta del buffet all’atleta. Gli atleti hanno culture profondamente diverse tra loro, in base alla provenienza. Gli atleti devono garantire un certo rendimento ed ognuno di loro ha una composizione chimica diversa, intolleranze etc. Se un calciatore quando ritorna dal prestito ha cinque chili in più del dovuto, dimostra che l’alimentazione è fondamentale. Il Napoli è una società sportiva, non un ristorante”.

“In questa stagione stiamo navigando al buio. Chiedo sempre ai miei colleghi, siete imprenditori o ‘prenditori’? Siamo noi a dipendere dalla UEFA o è la UEFA a dipendere da noi? La Uefa ha stabilito che l’Europeo si giocherà a giugno. Dunque noi abbiamo dovuto comprimere il calendario, rischiando infortuni ai vari crociati, menischi. Si mette in pericolo il valore delle società. Al tifoso la Nazionale importa marginalmente, le coppe europee come Champions ed Europa League importano marginalmente, perchè riguarda poche squadre. Al tifoso importa il campionato, competere per lo Scudetto”.

“Questo è un modo di fare che offende i tifosi, che in Italia sono oltre 30 milioni. Quest’anno sarà un Napoli ‘Osimheniano’.”

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