Pescara, Sebastiani: “Bisogna fermare il calcio, abbiamo chiesto i tamponi ai calciatori ma zero risposte”

Daniele Sebastiani, presidente del Pescara, è intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli. Il patron degli abruzzesi parla del Coronavirus e di quello che è capitato ieri alla sua squadra a Benevento: nonostante l’ammissione che alcuni calciatori pescaresi hanno avuto la febbre, non sono stati fatti i tamponi.

Inoltre, è d’accordo a fermare il calcio in un momento del genere, perché ci sono altre priorità.

Ecco le sue parole:

“Legrottaglie ha lamentato l’assenza di tamponi per alcuni giocatori influenzati? In una situazione normale, ci potrebbero essere delle influenze, come ogni anno, succede. I calciatori escono fuori con i capelli bagnati, non si coprono, in una situazione normale ci può stare prendersi l’influenza in questo periodo. In questa settimana ce ne sono state diverse e a causa virus abbiamo chiesto di fare i tamponi. Ci sono state tante domande, ma zero risposte. In un momento del genere dobbiamo monitorare tutto. I calciatori sono preoccupati per la loro salute, dei genitori, di tutti. Abbiamo voluto accendere un faro su questa cosa e il mister ha riportato la nostra situazione. Oltre a seguire la lettere tutti i decreti che sono usciti e isolare i ragazzi da tutto, perché ci sono le misure di prevenzione, non possiamo fare.

Ho sentito che il presidente Stirpe ha chiesto di bloccare il campionato, ma credo che sia la posizione di tutti. Credo che in un momento così particolare per il paese, bisogna fermarsi. Lo abbiamo importato dalla Cina, ma ora dobbiamo copiare la Cina. Dobbiamo cercare di debellarlo.

Se si deve fermare tutto? Anche gli allenamenti? A seguito di una decisione di questo tipo vanno prese delle misure che vanno rispettate. A mio avviso i calciatori devono restare nei posti dove sono. Alcuni calciatori del Pescara, non sono di Pescara, ma devono restare lì. Se poi si vuole continuare ad allenarsi con delle restrizioni, va bene, ma dobbiamo restare lì, senza muoverci.

Non ha senso continuare a fare le partite come quelle di ieri. Ma la priorità è altro, il calcio deve fare un passetto indietro.

Euro 2020? Non sono un medico, non posso esprimere giudizi tecnici. Tutti quanti dicono che l’arrivo del caldo dovrebbe favorire, poca gente in giro aiuta a diminuire il contagio e se questo dura poco, non ci sarà a rischio nulla”.


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