Mertens, sognando Hamsik. Il Napoli corsaro a Cagliari ma il merito è anche di Gattuso

Dopo il KO casalingo col Lecce, il Napoli aveva l’obbligo di riscattarsi contro un Cagliari in profonda crisi che ha collezionato 4 pareggi e ben 7 sconfitte negli ultimi 2 mesi. La trasferta in Sardegna è stata sempre contrassegnata da episodi che sanno di nostalgico per i tifosi: dalla pallonata di un irritato Lavezzi ad Allegri nel lontano 2009 oppure al gol allo scadere, sempre del Pocho, nel 2010 che ha regalato nei minuti finali la vittoria al Napoli di Mazzarri. A questo si aggiunge la corazzata del Napoli che risulta essere inviolata nelle ultime tre trasferte senza mai aver preso un gol.

ELMAS, VERO TRASCINATORE

Dopo la buona prestazione in Coppa Italia contro l’Inter, è sicuramente lui il protagonista di questo primo tempo: Eljif Elmas che viene riproposto da Gattuso nel tridente ed è proprio lui che cerca di ravvivare i primi 45 minuti davvero sottotono da entrambe le parti con gli azzurri che, guardinghi, approfittano delle enormi praterie lasciate dai sardi per gli inserimenti del macedone che però, pur essendo precisi, non riescono ad inquadrare lo specchio della porta. Ci prova anche Fabian Ruiz mentre per il Cagliari il più pericoloso è Gaston Pereiro: l’ex PSV cerca di impensierire Ospina che però si fa trovare pronto. La musica non cambia, si va negli spogliatoio con un soporifero 0-0

IL FANTASMA DELL’ANDATA

Visto l’andamento non proprio eccezionale della squadra, sembra riapparire lo spettro della gara d’andata quando. I sardi si imposero, al San Paolo, riuscendo a vincere 1-0 grazie ad un gol di Lucas Castro. Proprio quel gol sancìl’inizio di una crisi profonda e una spaccatura enorme che farà cadere tutte le certezze dell’allora tecnico Carlo Ancelotti. L’allenatore si ritroverà uno spogliatoio contro (con tanto di conseguente ammutinamento e multe) e una squadra completamente demotivata in assenza totale di idee di gioco. Ma Gattuso non è di certo uno che bada a questi particolari e decide di cambiare qualcosa nel suo scacchiere. Dunque decide di far entrare il capitano Lorenzo Insigne, che sta attraversando un buon periodo dopo anche alcuni screzi con la tifoseria. L’attaccante napoletano sostituisce un buon Diego Demme per cercare di dare mordente alla sua squadra.

MERTENS SHOW

Sembrerebbe essere una partita a senso unico con il Napoli che cerca timidamente di arrivare in area avversaria. Ma ecco che al 66’ Dries “Ciro” Mertens raccoglie il passaggio arrivato in area da Hysaj e calciando rasoterra sigla  l’1-0 sotto lo sguardo di un Cragno incredulo che si ritrova completamente spiazzato. Gol importantissimo per il giocatore che se allontana le voci che lo vedevano sempre più lontano dal rinnovo con gli azzurri . Il belga realizza il suo gol numero 120, ad un passo dall’ex capitano Marek Hamsik.

Ma il Napoli non sembra ancora soddisfatto e cerca altre incursioni anche col nuovo entrato Politano. Mentre il Cagliari ci prova con uno dei migliori nel secondo tempo ossia Ragnar Klaven che nei minuti finali cerca di impensierire Ospina. Il portiere azzurro riesce a salvare l’unico pericolo di un Cagliari totalmente in bambola.

RINGHIO STAR

Al triplice fischio dell’arbitro Doveri esplode la gioia. Vittoria pesantissima per gli azzurri che spingono i sardi ancora di più in un periodo di grande crisi. La vittoria proietta, invece, il Napoli sempre più avanti, verso il sesto posto, obbiettivo primario per gli azzurri.

L’abbraccio finale tra Manolas e Ringhio sembrerebbe essere il simbolo di una storia d’amore che continua a perdurare . Tutto merito del suo stratega Ringhio Gattuso. Nonostante le polemiche in conferenza stampa prima della gara e “il caso” Allan, tagliato fuori da Gattuso poiché non soddisfatto di lui in allenamento, il tecnico calabrese è il vero jolly della squadra. È lui che in soli 66 giorni è riuscito a plasmare un Napoli mescolandolo alla sua cattiveria (la stessa che aveva in campo). Gattuso è riuscito a prendere in mano le redini di una squadra che era davvero alla deriva, rimettendo in carreggiata seppur con un gioco non entusiasmante ma che comunque si mostra davvero efficace. Ma Gattuso non è ancora soddisfatto, chiede un altrettanto filotto di vittorie ai suoi per riconfermare il buon periodo. Testa alta e pedalare.

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