Solido, concreto, camaleontico: il nuovo Napoli può e deve crederci!

Finisce 0-3 alla Dacia Arena, con un’altra dimostrazione di quello che è il carattere partenopeo. Bella attitudine, quella degli azzurri. Forte spirito di squadra. Un team camaleontico che sa ben calibrarsi e adattarsi alle singole situazioni di ogni partita. Si è arricchito, questo Napoli, perché alla magia, allo spettacolo e alla meraviglia per gli occhi, tratti tipici della scuola Sarri, adesso si aggiungono altri caratteri, quali solidità e concretezza.

E ha dimostrato il suo carattere anche se al puzzle mancava uno di quei tasselli fondamentali alla buon riuscita: lo scugnizzo che quest’anno con la porta ha una certa familiarità, Lorenzo Insigne.

Ma vince lo stesso questo Napoli. Oggi vince così. Con ben tre reti.

La prima, l’arcobaleno di Fabian Ruiz: irraggiungibile.

La seconda rete porta invece il nome del gioiellino belga: Dries, o per meglio definirlo “Ciro” Mertens, che con un calcio di rigore spiazza senza problemi il portiere friulano.

Un Napoli che può e deve crederci. “Fiducia”, non a caso, sembra essere la parola che più si sposa con questa squadra ormai targata Ancelotti. La fiducia che i tifosi hanno riposto in questa nuova era azzurra, la fiducia che il mister ripone nei suoi ragazzi, e che lui stesso dimostra con la possibilità che da ad ognuno di loro di farsi valere in campo. Il terzo goal, infatti, arriva da quella comunemente definita “riserva”, ma che invece oggi ha chiuso i giochi portando il Napoli a quota tre, con un goal premiato innanzitutto per la straordinaria velocità con cui è stato segnato. Rog, infatti, trova la rete a meno di un minuto dal suo ingresso in campo, all’85’.

Sembra un Napoli fatto di elementi complici, in cui tutti hanno diritto di parola. Anche perché alla loro guida c’è qualcuno che sa parlare bene. Con i gesti, con la calma, e con le parole. Forse perchè lui con le parole ci sa fare eccome, e non solo con quelle italiane. Durante la partita, infatti, il mister ha dato prova del suo essere poliglotta sfoderando la famosa dimestichezza con le lingue straniere, fornendo indicazioni in francese al terzino azzurro Kevin Malcuit.

Elementi che profumano di armonia. L’armonia sprigionata da una squadra che si capisce, in tutti i sensi. Perché se oggi uno dei veri protagonisti, Lorenzo Insigne, era assente, la grinta, l’entusiasmo e la voglia di fare all’appello rispondono sempre.

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ALESSANDRA SANTORO

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