Insigne: “Napoli è casa mia, il mio sogno è rimanere qui. Scudetto? Non manca molto”

Il talento azzurro Lorenzo Insigne ha rilasciato una lunga intervista ai colleghi de Il Corriere dello Sport. Queste le sue parole, raccolte dalla nostra redazione.

I primi calci. “Ho iniziato a giocare a otto anni, ma non mi volevano perché ero il più bassino della comitiva e portarono mio fratello; io andai a vedere la sua partita e piansi, perché volevo giocare. Alla fine mi hanno fatto entrare e da quel momento io non sono più uscito. I miei genitori mi hanno sempre dato sicurezza, dicendomi che sono stato una grande gioia: nonostante fossimo quattro maschi non ci hanno fatto mai mancare nulla. Da quando ho stipulato il mio contratto con il Napoli ho detto a mio padre di smettere di lavorare, comprando ai miei genitori anche un appartamento. Li ho ripagati per quello che hanno fatto per me. Mi godo questi momenti, ho sempre sognato di giocare a pallone con questa maglia“.

Arrivo a Napoli. “Nonostante vari provini con Inter e Torino venivo sempre scartato per la mia statura, poi però il Napoli mi ha preso ad undici anni, grazie all’ex direttore del settore giovanile Peppe Santoro. Io come Totti, Del Piero e Maldini? Lo spero, ho sempre sperato di indossare questa maglia: da piccolo sognavo di entrare al San Paolo e segnare, proprio quello che è successo al mio debutto. Poi, si sa, dipende anche dalla società, ma io ora ho rinnovato con questa maglia e voglio rimanere qui il più a lungo possibile”.

Maradona e Sarri. “È stato il più grande di tutti i tempi, non smetteremo mai di ringraziarlo per quello che ha fatto. Mi ispiro a lui: era uno che saltava l’uomo con grande facilità, era completo. Io lavoro e, seppur consapevole di non poter arrivare ai suoi livelli, sono convinto che il duro lavoro paga. Il mio tecnico preferito? Devo tanto a tutti gli allenatori che ho avuto. Sarri mi ha insegnato tanto e continua a farlo; noi giochiamo bene, ma non è per caso. Ci sono tante ore di lavoro”.

Higuain. “Lo sento qualche volta, ma non è che prima avessi un grandissimo rapporto con lui. Avendo amici qui a Napoli non frequento tanto i compagni. Avevamo un normale rapporto da compagni di squadra”.

Obiettivo Scudetto. “Non manca molto, lo scorso anno siamo stati vicini a fare un’impresa. Quel che conta è che non sia andato via nessuno: è necessario che rimangano tutti per fare una grande stagione”.

Napoli ed il Napoli. “Io vivo a Frattamaggiore, dove sono cresciuto. Quando sento però che i giocatori rifiutano Napoli per via della città, voglio dire che si sbagliano, perché Napoli è una città bellissima che dà tanto. Un consiglio ai giovani talenti? Bisogna avere lo spirito di sacrificio fin da bambini. La gente mi dice che adesso io sono fortunato a giocare nel Napoli, ma non si tratta di fortuna; io ho fatto sacrifici e continuerò a farli, perché il calcio è la mia passione. Come mi vedo tra trent’anni? Il solo pensiero mi fa soffrire. Io vivo di calcio e vorrei sempre giocare. Se Dio vuole sarò ancora con questa squadra: quando raggiungerò una certa età spero di restare comunque in questa società. Napoli è casa mia ed io sto bene qui”.

 

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