Napoli, un anno fa eri in vetta alla classifica! Sul cammino ancora l’Inter, ma cos’è cambiato?

Il primo posto è l’encomio dei vincenti, il gradino più alto di una classifica, frutto di una scalata trionfale quanto memorabile. È il prodotto di una serie di successi che rendono il capolista il migliore in assoluto. Una sensazione, quella del primato, che il Napoli ha provato, sperimentato, assaggiato e assaporato. E perso, soprattutto. Eppure Napoli ci aveva creduto, a tal punto da rendere memorabile la passata stagione. Sì, quei campioni d’inverno resteranno nella storia azzurra.

NAPOLI-INTER, UN ANNO FA IL PRIMO POSTO

Storia recente, meglio specificare. Perché il tempo si sta prendendo gioco del Napoli: è passato un anno, sembra un’eternità. Già: 366 giorni fa la città di Partenope si risvegliava in cima alla classifica del campionato dopo 26 anni d’assenza. Scusate il ritardo, citando un signore che da queste parti difficilmente sarà dimenticato. Fa parte della storia napoletana, anche lui.

Il primo giorno di dicembre dello scorso anno Napoli si svegliava da capolista: aveva battuto l’Inter e conquistato quel primato che avrebbe lasciato e ritrovato e lasciato definitivamente in una notte torinese di febbraio. Aveva battuto l’Inter, dicevamo. 2-1, doppietta di Higuain e una parata decisiva di Reina a tempo scaduto. E poi tutti a cantare sotto la curva. Un giorno all’improvviso, da regolamento. È solo un anno, sembra passato un lustro o, peggio, decine di anni.

Oggi la storia si è capovolta: il Napoli attende ancora l’Inter per il friday night. Tutto diverso, anche per i nerazzurri: settima contro ottava, un incrocio in cui la graduatoria non rende giustizia al nominalismo della partita.

I MOTIVI ALLA BASE DEL CROLLO

Il Napoli è crollato per una serie di fattori comprimari. Sfortuna, tanta. Eppure già in Trentino qualche malumore si era avvertito: tra i tifosi, delusi per un mercato che stentava a decollare e per un tradimento tutt’altro che annunciato. L’avvio di stagione positivo aveva spazzato via dubbi, incertezze e mugugni (dovuti anche al caro biglietti d’inizio campionato). Poi l’infortunio di Milik: il resto è storia recente. Il Napoli si è perso ed è scivolato al settimo posto. 25 i punti conquistati: sei in meno rispetto a quando balzò in vetta alla classifica.

Napoli Inter Higuain Miranda MurilloNon c’è serenità nell’ambiente partenopeo: tra Sarri e ADL il rapporto appare tutt’altro che idilliaco, tra i tifosi e il presidentissimo le ostilità vanno avanti senza tregua. E poi i problemi difensivi, l’assenza prolungata di Albiol, le amnesie, il caso Gabbiadini e l’esperimento falso nueve. Dati anacronistici: un anno fa questa squadra si trovava in vetta alla classifica. Certo, ha perso la sua punta di diamante, ma l’organico ne è uscito rinforzato. Zielinski e Diawara sono già valori aggiunti, Rog e Maksimovic si faranno notare. Nel quadro d’insieme il Napoli non merita di essere relegato lì, fuori persino dalla zona Europa. Prima di far emergere i valori reali, però, serve mettere a posto un paio di situazioni critiche.

Quella del centravanti, ad esempio, che arriverà con ogni probabilità a gennaio. Così come tornerà Milik in Primavera. Nel frattempo, dovrà passare l’inverno.

 

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