Parole da leader innamorato per Hamsik, tra un presente ricco di riscatto ed un futuro da costruire

 

Hamsik e il Napoli, un amore che non terminerà molto presto. Malgrado le critiche, le prestazioni al di sotto delle aspettative, i problemi psicofisici e quelli tattici, lo slovacco continuerà a indossare la maglia azzurra fino al 2018 ed anche oltre, sposando a pieno il progetto partenopeo. E’ questa la considerazione che emerge dall’intervista rilasciata oggi dal capitano al Corriere dello Sport, parole d’amore per una squadra ed una piazza che lo hanno aiutato a diventare il centrocampista che tutti ammirano e che gli hanno mostrato sostegno anche nel momento di maggior difficoltà.

Non si pone limiti, Marek Hamsik, come un vero capitano. Mantiene i piedi per terra ma guarda lontano. I cento gol con la maglia del Napoli, l’Europa League e la qualificazione alla Champions. Eccola la bandiera a scacchi del Napoli e la corsa è appena iniziata. Cosa serve per raggiungere gli obiettivi prefissati? Continuità, quella che Benitez chiede ad Hamsik e che lo stesso capitano, come ammette al Corriere dello Sport, sta inseguendo. La continuità non è mai stata la qualità migliore dello slovacco, ma è indispensabile per tornare a giocare a determinati livelli.

E poi le provinciali. “Se non avessimo perso tutti quei punti, sa bene dove saremmo…” sostiene Hamsik. Ed ha ragione, perché i punti lasciati per la strada sono tanti e gli errori commessi ancora di più. Ma soltanto il lavoro può aiutare il Napoli a sconfiggere i suoi demoni. Demoni con cui Hamsik combatte da mesi. Ma il capitano non pensa a questo, né tantomeno a cambiare aria. Ha un contratto fino al 2018: è arrivato a Napoli da “bambino” e non pensa assolutamente a lasciare il Golfo. Non si paragona a Gerrard, ma spera di diventare come lui. Una bandiera.

Ma prima, un bilancio dell’anno trascorso. Due Coppe sono tante, Hamsik è felice e lo dimostra, ma sa bene che guardare avanti è il miglior metodo per onorare i due trofei conquistati e – perché no – conquistarne altri. L’Europa League? Magari. Il pensiero corre alla finale di Varsavia, ma prima c’è il Trabzonspor, squadra ostica. Impegno e dedizione, e l’obiettivo potrà essere raggiunto. Così come la qualificazione alla Champions, sfumata a Bilbao ma da riconquistare assolutamente al termine di questa stagione.

Infine i propositi per l’anno nuovo. Hamsik deve prendere per mano la squadra e renderla grande. Deve essere il leader di questo Napoli. Perché non basta una fascia per essere un vero condottiero. C’è bisogno di ben altro. E le caratteristiche per diventare capitano (non solo a parole) del Napoli, il 17 ce le ha. L’anno nuovo chiarirà le idee sul suo vero ruolo all’interno di questa squadra. Ruolo che Hamsik ricoprirà fino al 2018 e, come sua volontà, anche oltre.

Vittorio Perrone
Riproduzione Riservata

Home » Ultim'ora sul Calcio Napoli, le news » Parole da leader innamorato per Hamsik, tra un presente ricco di riscatto ed un futuro da costruire

Impostazioni privacy